

Esecutore: Artisti vari
Autore: Aa.vv
Numero dischi: 5
Barcode: 8711801015194
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La messa, il mottetto e la chanson: questi tre generi fanno la parte del leone nelle opere polifoniche contenute nei testi di Alamire, una raccolta comprendente una cinquantina di manoscritti per la maggior parte meravigliosamente miniati di origine fiamminga. Vergati tra il 1490 e il 1530 circa, questi manoscritti costituiscono il frutto dei frequenti contatti tra i principi borgognoni e asburgici e i governanti stranieri e le confraternite religiose. Questi manoscritti sono stati chiamati con il nome del copista che li realizzò, Petrus van der Hove, meglio conosciuto con lo pseudonimo di Alamire, che compare spesso come sigla sulle note di molti brani. Sette di questi manoscritti sono conservati oggi in Belgio, uno nella Archief en Stadsbibliotheek della città di Mechelen – l’unico dei sette rimasto nel luogo in cui venne realizzato – e gli altri sei nella Bibliothèque Royale de Belgique di Bruxelles, tra i quali spicca lo splendido chansonnier (Ms. 228) scritto per Margherita d’Austria e contenente una vasta antologia di opere della stessa Margherita e di altri autori. Gli altri manoscritti si trovano invece in altre undici biblioteche di altri paesi, tra cui quelle di Jena, Monaco di Baviera, Città del Vaticano e Vienna. Grazie alle opere contenute in questi manoscritti è possibile notare con quanta abilità i compositori rinascimentali sapevano fare coesistere la bellezza sonora, l’espressività e il simbolismo con le tecniche compositive più complesse e raffinate. In questo periodo la polifonia era conosciuta come l’ars perfecta, con il termine ars che veniva inteso nel senso di traduzione latina del vocabolo greco techné, traducibile in italiano come abilità. Nel caso specifico, questo termine si riferisce alla capacità di padroneggiare la tecnica estremamente complessa di mettere insieme diverse parti vocali in modo tale che formino un brano armonioso e abbiano un significato profondo, che si spinge molto oltre il semplice piacere dell’ascolto. È proprio grazie a questa combinazione quasi miracolosa di ragione e di emozionalità che questa musica è riuscita a sopravvivere all’inesorabile trascorrere dei secoli.