CHARPENTIER: Motets pour une princesse

Alla fine degli anni Sessanta del XVII secolo, Marc-Antoine Charpentier ritornò in Francia dal suo lungo soggiorno in Italia e si stabilì a Parigi, dove prese soggiorno nella sontuosa residenza di Maria di Lorena principessa di Joinville e duchessa di Joyeuse e di Guisa situata in rue de Chaume. Mademoiselle de Guise era una grande appassionata di musica e mise Charpentier nelle condizioni ideali per lavorare in un ambiente di straordinaria bellezza. In questo modo, il grande compositore francese poté ingaggiare cantanti e strumentisti di primissimo piano, al punto che il livello musicale dell’Hôtel de Guise giunse addirittura a rivaleggiare con quello della corte. Come venne scritto nel Mercure Galant: «la musica di molti sovrani non si avvicina nemmeno lontanamente a quella di Mademoiselle de Guise». Nel corso degli anni passati al suo servizio, Charpentier compose alcune delle sue opere più intensamente espressive, spaziando dalla spiritualità teatrale al genio retorico e alle effusioni emozionali. Dei sei mottetti di Charpentier presentati in questo disco di sorprendente bellezza – alcuni dei quali sono stati proposti in prima registrazione mondiale e scelti in base alla loro diversità stilistica – quattro sono intonazioni di salmi, uno si basa su un’invocazione al Santissimo Sacramento e l’ultimo è un inno alla Vergine Maria. Queste opere sono tutte scritte per tre voci soliste, due strumenti dessus obbligati e basso continuo, fatta eccezione per il Salmo n. 12 H.196, il cui organico prevede quattro voci e un flauto basso, uno strumento decisamente insolito per questo repertorio. Di Jacques Boyvin ci sono pervenuti due libri di opere per organo (il primo pubblicato nel 1689 e il secondo nel 1700), comprendenti ognuno otto suites, una per ogni modo ecclesiastico. Questi brani di Boyvin ci permettono di apprezzare la grande varietà stilistica della produzione organistica del Barocco francese. In particolare, la loro gradevole linea melodica esalta al massimo grado uno stile che è al tempo stesso conciso ed espressivo, con una ricchezza melodica e armonica che lo avvicina molto allo stile di Charpentier e qualche deliziosa traccia di modalità che aggiunge al discorso musicale nuove sfumature.