JOHANN MATTHESON: Boris Goudenow

Il Boris Godunov, ma non quello di Modest Mussorgsky

La genesi dell’opera politica Boris Goudenow di Johann Mattheson è più appassionante delle trame di molti romanzi gialli. Composta nel 1710 per il Teatro al Gänsemarkt di Amburgo, il Boris venne infatti precipitosamente ritirato dallo stesso autore poco prima della première. In seguito la partitura cadde nell’oblio, probabilmente dimenticata in un polveroso scaffale della Biblioteca Municipale di Amburgo, e dopo la fine della seconda guerra mondiale fu considerata irrimediabilmente perduta, per essere fortunosamente ritrovata negi anni Novanta del secolo scorso in Armenia, da dove fece ritorno ad Amburgo, dove nel 2005 venne finalmente rappresentata per la prima volta, con un ritardo di quasi tre secoli. Ambientata all’interno del Cremlino di Mosca, l’opera rievoca la storia di come il principe russo Boris Goudenov seppe raggiungere il potere tramite una fitta rete di intrighi, riuscendo alla fine a farsi incoronare zar. Questo nuovo allestimento messo in scena a Innsbruck, sotto la bacchetta del celebre clavicembalista e direttore italiano Andrea Marchiol, riporta magicamente in vita questa gemma dimenticata da secoli.

Olivier Gourdy, Julie Goussot, Sreten Manojlovic, Yevhen Rakhmanin, Flore Van Meerssche, Alice Lackner, Eric Price, Joan Folque, Theresia, Andrea Marchiol, direttore

Johann Mattheson (1681-1764)

Boris Goudenow, Opera in tre atti su libretto di Johann Mattheson