A.V.: CHILDREN OF OUR TIME

Nel 1978 la Schola Cantorum di Oxford registrò i cinque Negro Spirituals tratti dalloratorio A Child of our time di Michael Tippett. In quelloccasione il compositore dichiarò: «Durante le sessioni di registrazione di questo disco mi sono reso conto che le sonorità di queste pagine erano nettamente diverse rispetto a quelle delloratorio da cui erano state estrapolate. Erano diventate come in effetti dovevano essere la voce vigorosa di un popolo che cantava insieme. Da questo approccio emerge tutta la straordinaria varietà espressiva della Schola Cantorum di Oxford, un ensemble composto da cantanti molto giovani guidati da un direttore altrettanto giovane come Nicholas Cleobury». Nel 1995 al coro oxoniense diretto da Jeremy Summerly fu chiesto di realizzare una nuova incisione degli Spirituals, per celebrare il novantesimo compleanno di Tippett, compositore che era diventato un po il loro padrino. Questo disco che viene pubblicato oggi per la prima volta è il frutto di quelle sessioni di registrazione, durante le quali alle pagine di Tippett vennero abbinate le opere vincitrici di un concorso internazionale indetto dal coro e altri lavori composti per loccasione. Da queste premesse è scaturito un CD di straordinaria bellezza, esaltato dal pirotecnico virtuosismo della Schola Cantorum. Passando brillantemente della fascinosa scrittura dei Five Madrigals di Mark Edgley Smith, alle armonie policorali dal sapore vagamente blues del Thou knowest my lying down di Anthony Pitts, agli spunti geniali di Amore langueo di Francis Pott (unopera che, secondo Jeremy Summerly, può essere considerata «una delle pagine più importanti della letteratura vocale inglese di ogni tempo»), questo disco è in grado di offrire splendide sorprese agli appassionati del repertorio corale e settanta minuti di musica straordinaria a tutti. Fatta eccezione per quelle di Tippett e di Pitts, tutte le opere presentate in questo disco sono prime registrazioni mondiali.