MORALES:Magnificat - Mottetti - Lamentazioni

Morales fu il primo compositore spagnolo a raggiungere una fama a livello internazionale, un fatto che trova conferma nei giudizi dei suoi contemporanei, che lo descrissero come «la luce musicale della Spagna». Sebbene la discografia delle opere di Morales sia relativamente scarsa, alcuni lavori sono riusciti ad attirare lattenzione di diversi ensemble specializzati nel repertorio rinascimentale, che li hanno eletti a loro cavalli di battaglia relegando però nelloblio la maggior parte della sua produzione. Questo nuovo disco della Hyperion si pone lobiettivo di iniziare a colmare questa grave lacuna, presentando una silloge di opere di straordinaria bellezza ma tuttaltro che ben conosciute. Il lavoro di maggior respiro proposto in questo disco è il Magnificat primi toni. Nel 1542 Morales compose una raccolta di otto Magnificat, uno per ciascun tono, come venivano allora chiamate le tonalità. La liturgia utilizzata nel XVI secolo prevedeva che gli inni venissero eseguiti alternatim, con sezioni eseguite in cantus planus alternate ad altre polifoniche; per uniformarsi a questa prassi liturgica (e nel contempo per raddoppiare i propri guadagni), Morales fece pubblicare le sue opere in due edizioni separate, due Magnificat per tono, ognuno dei quali messo in musica solo per metà. Questa situazione è rimasta immutata fino ai giorni nostri. Questo disco è il primo a presentare un Magnificat di Morales nella sua interezza, rispettando le intenzioni dellautore. Grazie alla loro attività concertistica e discografica, il Brabant Ensemble e Stephen Rice si stanno rapidamente confermando tra gli interpreti più autorevoli nel repertorio polifonico rinascimentale. I loro concerti e le loro registrazioni hanno ottenuto numerosi consensi sia per lassoluto rigore del loro approccio musicologico sia per loriginale equilibrio vocale dellensemble. Questo disco costituisce la quarta registrazione effettuata dal Brabant Ensemble per la Hyperion, dopo i dischi monografici dedicati a Crecquillon, Manchicourt e Gombert, subito diventati tra i titoli più venduti della discografia rinascimentale.

IL BRABANT ENSEMBLE SU HYPERION:

NICOLAS GOMBERT
OPERE SACRE
Brabant Ensemble, Stephen Rice, direttore
CDA67614 (1 CD alto prezzo)
«Si tratta di uno dei pochissimi dischi di questo repertorio che sono felice di ascoltare nella sua interezza, un fatto che è accaduto in più di unoccasione. Questo disco rappresenta un tributo sia a Gombert [] sia al Brabant Ensemble e a Stephen Rice [] che, optando per un impasto vocale insolitamente individuale ma perfettamente equilibrato, riesce a evitare tutte le insidie che potrebbero rendere pesante lascolto di queste opere [] In questo senso possiamo dire di aver notato una gradevole e (in questo genere di musica) inedita fiducia nel potere delle voci in quanto tali [] Per convincervene, ascoltate la parte dei soprani nella parte centrale di Hortus conclusus es e potrete apprezzare un brano sacro di incredibile sensualità. Correte ad acquistare questo disco e ascoltate questa splendida musica» (Gramophone) «I dieci mottetti presentati in questo disco si fanno apprezzare per le loro sfavillanti sonorità, la loro ordinata scrittura contrappuntistica e soprattutto per la cura con cui la musica è stata adattata al testo. Questo fatto appare evidente sia nella sensuale intensità che pervade Hortus conclusus es sia nelle atmosfere angosciose del mottetto penitenziale Tribulatio et angustia [] Limpasto vocale è bilanciato e sfumato in maniera semplicemente impeccabile e Stephen Rice tratteggia ogni opera con intuito infallibile» (Sunday Times) «I dischi del Brabant Ensemble dedicati ai cosiddetti compositori della generazione dimenticata vissuti tra lepoca di Josquin e quella di Palestrina hanno riportato allattenzione degli appassionati un gran numero di splendide opere polifoniche virtualmente sconosciute. A giudicare da questa meravigliosa silloge di mottetti, loblio in cui è caduta la produzione di Nicolas Gombert non può più essere tollerata. In particolare, nei salmi penitenziali come Aspice Domine e Tribulatio et angustia il suo originalissimo uso delle dissonanze in uno stile per il resto molto scorrevole nonostante lelaborata scrittura contrappuntistica contribuisce a creare unintensità e unangoscia quasi insostenibili, che esprimono con straordinaria immediatezza limmagine di una città completamente distrutta e il desiderio di emendarsi da una vita trascorsa nel peccato [] Queste interpretazioni vibranti e ricche di pathos rendono piena giustizia al grande talento compositivo di Gombert» (The Daily Telegraph).