MONTEVERDI: Vespri - 1610

«Il Vespro della Beata Vergine del 1610 di Claudio Monteverdi è senza dubbio una delle più straordinarie opere sacre di tutti i tempi e tra i lavori più complessi e ispirati che videro la luce prima che Bach e Händel iniziassero a comporre le loro passioni e i loro oratori. Nonostante le incessanti ricerche dei musicologi, non è ancora stato possibile capire dove sia stato composto questo capolavoro, per quale festività e per quali musicisti, ma quello che si sa di sicuro è che il compositore cremonese lo utilizzò per ottenere uno dei posti musicali più ambiti dei suoi tempi, vale a dire quello di maestro di cappella della meravigliosa Basilica di San Marco di Venezia. Una delle caratteristiche che contribuiscono a rendere unico il Vespro della Beata Vergine è senza dubbio costituito dalla sua incredibile varietà espressiva, che spazia da salmi dalla scrittura virtuosistica affidati a cori a più voci e a una nutrita formazione strumentale a intonazioni per voci soliste di brani tratti dal Cantico dei Cantici dai toni al tempo stesso esotici e sensuali. Ogni movimento è pervaso da ardite costruzioni armoniche, una spiccata tensione drammatica e un linguaggio musicale estremamente evocativo e va a formare con gli altri un lavoro di esaltante bellezza. Gli studiosi continuano a discutere su alcuni dettagli esecutivi – tra cui l’altezza del diapason – del Lauda Jerusalem e del Magnificat. Le parti di questi brani presentano infatti una serie di chiavette che imporrebbero la trasposizione di una quarta sotto. Per questa registrazione ho deciso di presentare entrambe le versioni, quella più grave e quella più acuta, in modo che il pubblico possa decidere di ascoltare quella che preferisce» (Harry Christophers).