

Esecutore: Miles Davis, tromba; Wayne Shorter, sax tenore; Herbie Hancock, piano; Ron Carter, contrabbasso; Tony Williams, batteria
Autore: Miles Davis
Numero dischi: 1
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Fatta eccezione per un concerto live inciso al Portland Festival, la discografia di Miles Davis conta per il 1966 solo i sei brani riuniti in Miles Smiles. Si tratta di un fatto davvero curioso, se si pensa all’incredibile numero di registrazioni che Miles e le sue band realizzavano abitualmente negli anni Sessanta per la Columbia Records. Il contrabbassista Ron Carter era un vero maestro nell’eseguire anche i ritmi più complicati, un fatto che lo rese un tassello imprescindibile nel quintetto del mitico Miles, che in questo disco esegue in maniera molto originale alcune composizioni di Wayne Shorter e grandi successi jazz come “Freedom Jazz Dance” di Eddie Harris e “Gingerbread Boy” di Jimmy Heath. Ogni secondo degli oltre nove minuti di durata di “Footprints” di Shorter è una vera delizia, mentre la performance del giovane batterista Tony Williams in “Freedom Jazz Dance” presenta un’incontenibile vitalità e un incedere davvero coinvolgente, che nelle note di copertina viene efficacemente descritto con l’aggettivo “elettrizzante”. Secondo il critico Anthony Tuttle, quello proposto in Miles Smiles non è né “new stream” né “jazz della vecchia guardia”, ma un eccezionale modern jazz. E il fatto che per una volta Miles abbia davvero sorriso suonando insieme a questi cinque grandi musicisti non è sicuramente una leggenda metropolitana. Come sempre, i tecnici della Esoteric ci offrono un ascolto di incredibile fedeltà, al punto che vi sembrerà che il grandissimo Miles sia magicamente comparso nel vostro soggiorno.
Miles Davis, tromba; Wayne Shorter, sax tenore; Herbie Hancock, pianoforte; Ron Carter, contrabbasso; Tony Williams, batteria
Orbits
Circle
Footprint
Dolores
Freedom Jazz Dance
Ginger Bread Boy