

Esecutore: Love
Autore: Love
Numero dischi: 2
Barcode: 0821797240215
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Qualsiasi discussione volta a stabilire quale sia il migliore disco di rock psichedelico mai registrato non può prescindere dal citare Forever Changes dei Love. Inserito dalla prestigiosa rivista Rolling Stone al quarantesimo posto della classifica dei dischi migliori di tutti i tempi e proclamato da Mojo come secondo disco psichedelico più emblematico di sempre, Forever Changes è unanimemente considerato un’opera d’arte della massima importanza. Questa registrazione presenta uno spazio acustico pressoché illimitato, un’ampia separazione tra gli strumenti, una trasparenza cristallina, un’atmosfera del tutto spontanea e un bilanciamento naturale. La musica sembra galleggiare sulle nuvole, con le sfumature del legno delle chitarre acustiche e il timbro squillante delle trombe che vengono resi con una straordinaria fedeltà, che coglie anche i più piccoli dettagli. Alzate pure il volume finché volete: gli unici limiti per ascoltare questo disco saranno quelli del vostro impianto. In gran parte ignorato dalle politiche commerciali in occasione delle sua prima uscita nel novembre del 1967, Forever Changes esprime l’alienazione, le paranoie, la violenza e i conflitti che avrebbero ben presto avvelenato il movimento della controcultura, facendo ben presto tramontare gli ideali che erano stati avanzati durante la Summer of Love. Oltre che dai suoi temi lirici e dal presentimento di un sottile malessere, la duratura fortuna di cui ha goduto questo disco deriva dagli elaborati arrangiamenti, che fanno coesistere armoniosamente le note pizzicate delle chitarre latine, armonie dal sapore gradevolmente folk, spunti di tromba che ricordano lo stile dei mariachi e un morbido tappeto di archi. Gran parte del merito di questo sound va attribuito allo stato mentale e alle pertinenti osservazioni del leader Arthur Lee. Lee, il cui trattenuto romanticismo riesce a emergere anche nei brani più cupi e nei momenti di maggiore cinismo, era sinceramente convinto che la morte gli fosse ormai vicina, per cui espresse in questo disco il suo stato d’animo passando dalle estreme speranze e da un decadimento causato dall’acido e alla commovente testimonianza di un veterano del Vietnam. Al tempo stesso triste e attraente, il brano ispirato al flamenco che apre il disco, “Alone Again Or” contribuisce a creare l’atmosfera prevalente dell’album. Le voci si sovrappongono e crescono, i tempi diventano di volta in volta rapidi e rilassati e una visione surrealistica prende spesso il posto della realtà. Il successo di Forever Changes venne favorito o – secondo alcuni – penalizzato da un eccesso di accordi caotici e di note che non si ripropongono. Date queste premesse, nessuno può stupirsi se verso la fine della sua tormentata carriera Lee eseguì tutto il programma di questo disco nel corso di concerto salutati dalla critica con un travolgente entusiasmo.
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