ARGENTA dirige musica spagnola

Il secondo disco della Medici Masters dedicato ad Ataulfo Argenta fa seguito al fortunatissimo titolo pubblicato qualche tempo fa con una silloge di opere di Manuel de Falla registrate nel corso di un concerto tenutosi nel 1957. Intitolato «La zarzuela e il repertorio orchestrale spagnolo», questo disco propone alcuni lavori di quattro compositori specializzati nel genere della zarzuela: Ruperto Chapí (il più famoso di tutti), Reveriano Soutullo, Federico Chueca e Pablo Luna, ai quali sia aggiungono En la Alhambra, un ritratto musicale del grande palazzo in stile moresco di Granada, e il Bolero de concierto tratto dalle Quattro Scene andaluse del celebre insegnante e compositore Tomás Bréton. Le conosciutissime Dieci Danze basche di Jesús Guridi raccolgono dieci danze popolari originarie dei Paesi Baschi, mentre lIntermezzo da Goyescas di Enrique Granados è un interludio orchestrale dai toni deliziosamente intimi. Per finire, Navarra di Isaac Albéniz e La procesión del Rocío e La oración del torero sono entrati a far parte del repertorio spagnolo più conosciuto e vantano una folta discografia. Sebbene fosse considerato uno dei massimi interpreti del repertorio spagnolo, i dischi di Argenta sono stati fuori catalogo per moltissimi anni, fatta eccezione per la sola Spagna. Gli appassionati dei grandi interpreti del passato chiedevano da tempo che queste registrazioni veri e propri pilastri della discografia di Argenta fossero di nuovo messe a disposizione del pubblico più vasto possibile. La qualità sonora (fatta eccezione per la pagina di Chapí, tutti i brani proposti in questi disco sono stereo) è di notevole livello, un fatto che garantisce una meravigliosa tavolozza di sfumature e una eccezionale immediatezza. Laltro disco dedicato ad Argenta dalla Medici Masters è stato accolto con unanime entusiasmo dalla stampa di tutto il mondo. «Argenta sa esprimere non solo lenergia esplosiva dei brani più vivaci (come si può notare, per esempio, nelleccitante Danza del terrore) ma anche i passaggi più elegiaci e i colori tenebrosi delle sezioni più sinistre. Anche il Finale, che a tratti potrebbe sembrare fin troppo repentino, viene eseguito in maniera veramente superba [] In definitiva, si tratta di un disco apprezzabile sotto tutti i punti di vista» (Nigel Simeone, International Record Review, a proposito di MM025).
Registrazioni monofoniche e stereofoniche effettuate tra il 1954 e il 1957 a Madrid.