KHACHATURIAN: Concerto per violino

Antje Weithaas e Aram Khachaturian

Negli anni Sessanta, Aram Khachaturian scrisse una serie di brani dai toni fortemente sperimentali, che gli permisero di esplorare ambiti musicali molto diversi rispetto alle opere di gradevole ascolto che aveva composto fino a quel momento. Tra queste opere dai tratti molto innovativi spicca la prima delle sue tre rapsodie da concerto, nella quale il compositore sovietico si emancipò completamente dalle forme tradizionali sulle quali aveva modellato i suoi concerti per violino, per violoncello e per pianoforte, che peraltro in quel periodo avevano già raggiunto una notevole fama a livello internazionale. Se la scrittura virtuosistica della Rapsodia non è per nulla inferiore alle difficoltà tecniche che presentano i concerti scritti negli anni precedenti, in quest’opera Khachaturian cercò di raggiungere un livello superiore di espressività, facendo leva su tutte le risorse tecniche ed espressive dello strumento solista, in modo da offrire al pubblico un messaggio e un’esperienza d’ascolto del tutti nuovi. L’abbinamento delle due opere concertanti per violino e orchestra registrate da Antje Weithaas con l’accompagnamento dellaStaatsorchester Rheinische Philharmonie diretta con polso e molto buon gusto da Daniel Raiskind esprime con straordinaria chiarezza il grande balzo verso il modernismo che ben pochi avrebbero potuto pensare possibile per il compositore passato alla storia soprattutto per essere l’autore della Danza delle spade. Nel 1971 Aram Khachaturian ottenne un riconoscimento molto prestigioso per questa azzardata incursione nell’ambito rapsodico con l’assegnazione del Premio Lenin dell’Unione Sovietica per la sua seconda trilogia da concerto.