JUON PAUL: Sestetto Op.22 - Quint. Op.44

«L’anello di congiunzione mancante tra Ciaikovsky e Stravinsky»: questo fu il giudizio lusinghiero con cui un critico definì il compositore Paul Juon, rampollo di una famiglia svizzera trasferitasi a Mosca che, dopo essersi diplomato a pieni voti nel prestigioso conservatorio della capitale russa, nel 1894 si stabilì a Berlino per perfezionare i suoi studi con Waldemar Bargiel, fratellastro di Clara Schumann. Nel 1907 Joseph Joachim offrì a Juon una cattedra all’Accademia Musicale di Berlino, un fatto che la dice molto lunga sul suo talento, in quanto questo grande violinista era conosciuto per i suoi modi intransigenti e il suo assoluto perfezionismo in campo musicale. Juon fu un compositore estremamente eclettico, come dimostra il fatto che durante la sua carriera si dedicò con pari impegno alla produzione orchestrale, pianistica, vocale e cameristica. Dopo l’incantevole disco dedicato ai quartetti per archi e pianoforte (CPO777278), la CPO presenta un nuovo titolo dedicato al compositore svizzero, comprendente il Sestetto op. 22 e il Quintetto op. 44 anch’essi per archi e pianoforte. Juon scrisse opere per pianoforte per tutto l’arco della sua carriera e fu anche un buon pianista, eseguendo spesso le sue opere. Sotto l’aspetto stilistico, le due opere presentate in questo disco si riallacciano da un lato alle opere di Brahms e di Chopin e dall’altro alla grande tradizione russa, come si può facilmente notare dalle loro poderose costruzioni armoniche, dai loro ritmi insoliti e irregolari e da alcuni passaggi poliritmici. In questo senso, Juon potrebbe essere inserito nella schiera dei compositori che contribuirono a far evolvere la ritmica verso il futuro, in quanto anticipò nelle sue opere alcuni sviluppi che avrebbe in seguito reso famosi compositori del calibro di Stravinsky, Blacher e Messiaen.