

Esecutore: Alexandra Oehler, piano
Autore: Hiller
Numero dischi: 1
Barcode: 0761203758425
Fuori catalogo dal: 08/03/2022
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Dopo i dischi monografici dedicati a Ignaz Brüll, Ferdinand von Bose e Ferdinand Ries che hanno contribuito a farne scoprire al grande pubblico le straordinarie doti tecniche ed espressive e la vastità degli interesse repertoriali, la pianista tedesca Alexandra Oehler volge la propria attenzione alla produzione di Ferdinand Hiller, compositore che sia Robert Schumann sia Felix Mendelssohn stimavano moltissimo. Nel 1831 Chopin definì Hiller «Un musicista di grandissimo talento, pieno di poesia, energia e spirito». Purtroppo, questo instancabile direttore, compositore, pianista, didatta, critico e organizzatore musicale riesce a suscitare ben poco interesse tra gli appassionati di oggi e il bicentenario della sua nascita caduto nel 2011 – per giunta in coincidenza con quello di un mostro sacro della tastiera Franz Liszt! – ha potuto fare ben poco per risollevarne le sorti, al punto che oggi Hiller è conosciuto quasi solo per essere il dedicatario del celebre Concerto in la minore op. 54 di Schumann e per la sincera amicizia che strinse con molti dei compositori suoi contemporanei. Nel 1821 il padre di Hiller mandò il figlio di appena dieci anni a Weimar a prendere lezioni dal famoso Johann Nepomuk Hummel, grazie al quale il ragazzo fece rapidi progressi nella tecnica pianistica. Hiller compose le opere presentate in questo disco negli anni Cinquanta e Sessanta del XIX secolo a Colonia, città in cui visse per 35 anni fino alla morte. Sotto l’aspetto strutturale, le due sonate presentano la particolarità di essere divise in tre movimenti da eseguire senza soluzione di continuità. I contemporanei giudicarono in termini molto positivi queste sonate e gli altri lavori presentati in questo disco, lodandone soprattutto la sbrigliata fantasia.