DVORAK: Quartetti per archi - Vol.1

«Quale componente di quartetto d’archi non sente il cuore sobbalzargli in gola al solo sentire pronunciare il nome di Antonín Dvorák? Questo prolifico compositore, che non rinnegò mai le sue radici musicali boeme e seppe elevarsi dai leggi di semplice professore d’orchestra alla prestigiosa cattedra di direttore di conservatorio di New York e di Praga scrisse infatti una serie di straordinari quartetti per archi, eseguendo i quali si prova sempre una gioia indescrivibile». Con questa frase dai toni meravigliosamente vecchio stile Wilhelm Altmann iniziò il capitolo dedicato a Dvorák del suo Handbuch für Streichquartettspieler pubblicato negli anni Venti del XX secolo. A distanza di quasi un secolo, oggi non possiamo che condividere l’alata prosa di Altmann, perché i quartetti del grande compositore boemo sono considerati tra i gioielli più preziosi della letteratura cameristica del XX secolo. È da parecchio tempo che si aspetta una nuova integrale dei quartetti per archi di Dvorák realizzata da una sola formazione e il fatto che questo compito quanto mai impegnativo sia stato assunto dal Vogler Quartett costituisce una vera fortuna, perché si tratta di un ensemble davvero fenomenale. Da notare che il Vogler Quartett mantiene la stessa formazione dall’ormai lontano 1985, un fatto che gli ha consentito di affinare nel corso degli anni da un lato l’intesa tra i suoi componenti e dall’altro il suono d’insieme, favorendo in questo modo una crescita artistica che gli ha permesso di conquistare un posto nel novero delle formazioni cameristiche migliori del mondo.