WOLF E.W.: String Quartet

Dopo aver studiato a Jena e aver trascorso qualche tempo a Lipsia e a Naumburg, nel 1760 il venticinquenne Ernst Wilhelm Wolf prese la strada dell’Italia, senza sapere che di lì a poco il suo peregrinare lo avrebbe condotto a Weimar, dove arrivò poco prima del giorno di Capodanno del 1761. In quegli anni Weimar era la capitale del ducato di Sassonia-Weimar-Eisenach e uno dei centri più fecondi della letteratura tedesca, due caratteristiche che la rendevano la meta ideale per un compositore come Wolf. Nella seconda metà del XVIII secolo Wolf divenne progressivamente una delle figure più emblematiche del panorama musicale di Weimar. Grazie alla sua direzione, l’orchestra di corte – fondata ufficialmente nel 1776 – divenne una delle formazioni più valide e brillanti di tutta la Germania. Tra i generi cameristici per due o più strumenti a cui Wolf si dedicò con maggiore impegno merita di essere citato il quartetto per archi. Nel periodo in cui Franz Joseph Haydn, Wolfgang Amadeus Mozart e altri compositori stavano dando un contributo di grande importanza allo sviluppo del moderno quartetto per archi, svincolandosi progressivamente dalle logiche legate al basso continuo, Wolf proseguì il suo cammino senza alcuna esitazione. In particolare, Wolf rimase assolutamente fedele agli stilemi propri delle generazioni precedenti, vale a dire il quadro che era fiorito nella Germania settentrionale e centrale, una triosonata con un’altra parte melodica, nella quale tre strumenti come il violino, il flauto traversiere o dolce o l’oboe intessono un fitto dialogo contrappuntistico con l’accompagnamento del basso continuo. I tre Quartetti op. 3 presentati in questo splendido disco sono unanimemente considerati dai musicologi tra i vertici più alti della produzione di Wolf. Il fascino di questi lavori consiste soprattutto nella loro spiccata propensione per i contrasti prodotti dalle armonie, dalle melodie (cromatismi), dalle tecniche compositive e dal diverso timbro degli strumenti utilizzati.