DEBUSSY - RAVEL: Piano Trios

Un inizio molto promettente Il Trio per archi e pianoforte di Claude Debussy è la prima opera strumentale giunta fino ai giorni nostri del grande compositore francese e un esordio quanto mai promettente della carriera di uno dei più grandi protagonisti della storia della musica. Riscoperta negli anni Ottanta, quest’opera caratterizzata da un impeto giovanile molto coinvolgente offre la possibilità di apprezzare lo straordinario sviluppo artistico dell’ultimo grande maestro dello stile impressionista francese. Il Trio Parnassus è stato uno dei primissimi ensemble cameristici a inserire nel proprio repertorio questo capolavoro appena ritrovato e a presentarlo al grande pubblico in una splendida registrazione digitale con il capolavoro della maturità di Maurice Ravel, una ragione più che sufficiente per convincere la MDG a ristampare quest’edizione assente da troppo tempo dai cataloghi discografici. A prima vista L’amica di Ciaikovsky Nadezhda von Meck ebbe il grande merito di convincere il diciottenne Debussy – che fino a quel momento aveva collezionato una lunga serie di brucianti delusioni – a proseguire con rinnovato coraggio la sua carriera musicale, prendendolo al proprio servizio come insegnante di pianoforte delle sue figlie durante i loro viaggi estivi nei principali paesi europei. Nel corso delle esibizioni cameristiche che teneva tutte le sere eseguendo brani anche molto difficili a prima vista, Debussy ebbe la possibilità di maturare come musicista molto più di quanto avesse fatto con i suoi precedenti insegnanti. Questo fatto contribuisce a spiegare il perché in questo trio si possono ravvisare diverse reminiscenze degli stili di Schumann, Fauré, Massenet e – ovviamente – di Ciaikovsky. In questo lavoro l’elaborazione formale di sapore accademico finisce per sfumare rapidamente in secondo piano, letteralmente travolta da un’incredibile ricchezza tematica, che continua a sorprendere piacevolmente anche gli ascoltatori dei giorni nostri. Una grande personalità artistica Al contrario, nel Trio per archi e pianoforte di Maurice Ravel si può apprezzare la maturità di un compositore ormai pienamente consapevole dei suoi straordinari mezzi tecnici ed espressivi. L’interesse per le culture esotiche proprio degli artisti impressionisti appare subito evidente nel secondo movimento di questo trio, il cui titolo Pantoum si riferisce a un genere declamatorio della poesia malese, con Ravel che lo trasforma in uno scherzo dai toni spiccatamente virtuosistici basato su tre temi molto diversi tra loro sotto il profilo ritmico. Per Ravel il desiderio di scoprire paesi diversi e il legame con la propria terra di origine non si pongono mai in contrasto, come si può notare dalla bizzarra alternanza tra i ritmi di 5/4 e di 7/4 dell’ultimo movimento, che contribuisce a evocare la patria basca del compositore. Un disco storico Il Trio Parnassus celebra il suo esordio con la MDG con la ristampa di questo memorabile disco, che segnò l’inizio di una carriera ricca di successi e di soddisfazioni. Questo disco è stato seguito da decine di altre registrazioni di altissimo livello pubblicate dalla Detmold, gloriosa casa discografica tedesca a cui questo eccezionale ensemble cameristico è rimasto fedele per molti anni. Come facilmente prevedibile, molti di questi dischi sono stati accolti con grande entusiasmo dalla stampa specializzata di tutto il mondo e il loro alto livello interpretativo è stato pienamente riconosciuto da una messe di riconoscimenti discografici di grande prestigio, tra i quali spiccano due ECHO Klassik Award.

Il Trio Parnassus su MDG:

AA.VV.

trii per archi e pianoforte di compositori francesi

Trio Parnassus

MDG1711 (CD alto prezzo)

BENJAMIN GODARD

integrale dei trii per archi e pianoforte

Trio Parnassus

MDG1794 (CD alto prezzo)