

Esecutore: S.Schardt,violino; M.Behringer,cembalo
Autore: Stamitz
Numero dischi: 1
Barcode: 0760623186269
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Sei brani spettacolari Le sei sonate per violino e basso continuo op. 6 di Johann Stamitz furono pubblicate dopo la morte del loro autore, un fatto che peraltro non può sorprendere nessuno, visto che pochissimi altri violinisti dell’epoca erano in grado di superarne indenni le innumerevoli difficoltà tecniche. Stamitz era famoso per la sua incredibile agilità digitale, una fama di cui il padre della scuola violinistica tedesca continua a godere ancora oggi. Stefan Schardt non ha avuto solo l’ardire di raccogliere con successo questa sfida a dir poco temeraria, ma riesce anche a sorprendere e a deliziare gli ascoltatori con un album di scintillante bellezza, che si spinge molto oltre uno sfoggio di virtuosismo fine a se stesso. Un castello in stile rococò I movimenti lenti che aprono le sei sonate sono caratterizzati da una scrittura semplicemente splendida. In particolare, il tema dell’Adagio della Sonata in sol maggiore sembra essere stato concepito con lo scopo dichiarato di offrire all’interprete la possibilità di eseguire ogni genere di ornamentazioni e di arabeschi, al punto che qualcuno potrebbe avere l’impressione di essere stato trasportato quasi per magia in un castello musicale in stile rococò con le pareti ornate da sontuose decorazioni a stucco. I movimenti centrali più veloci presentano una scrittura di incredibile virtuosismo, con passaggi a più corde del tutto insoliti per l’epoca, e la straordinaria nonchalance con cui Schardt affronta queste vette di bravura violinistica non può che lasciare a bocca aperta anche gli appassionati dai gusti più esigenti. Ambito cameristico Nella sua straordinaria interpretazione, Schardt può contare sul fantasioso basso continuo di Michael Behringer, che si rivela una parte essenziale di questo disco. Non si può che restare stupiti di fronte all’eccezionale capacità improvvisativa con cui il clavicembalista segue gli spericolati spunti del violino, sembra quasi commentarli e variarli, senza mai forzare la sua parte per mettersi in primo piano rispetto allo strumento solista. Queste opere del tardo Barocco costituiscono un ascolto estremamente gradevole ancora oggi e una impressionante dimostrazione del fatto che Johann Stamitz – che a Mannheim aveva saputo portare il genere orchestrale a livelli fino a quel momento inimmaginabili – sapeva dire benissimo la sua anche in ambito cameristico. Una qualità sonora degna di un re Questa magnifica interpretazione viene esaltata al massimo grado dalla registrazione effettuata con la tecnica 2+2+2 di cui la MDG detiene l’esclusiva, al punto che ascoltando questo SACD si prova l’impressione di poter quasi toccare gli interpreti. Con sei diffusori anche la camera più piccola può diventare una sala da concerto, in grado di far gustare nel modo migliore questa raffinatissima musica. Ascoltando questo disco con un impianto di livello adeguato è possibile sentirsi il nobile signore o signora di un castello incantato, un vero lusso reale per le orecchie!
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