BRUHNS NICHOLAS: Complete organ Works

Un compositore dai molteplici talenti Nicolaus Bruhns era dotato di un talento cristallino e multiforme. Infatti, mentre si esibiva come violinista – strumento che suonava con uno straordinario virtuosismo – Bruhns si accompagnava spesso con la pedaliera dell’organo e – se vogliamo credere ad alcune testimonianze dell’epoca – talvolta cantava pure. Da quello che sono riusciti a stabilire i musicologi, è molto probabile che Bruhns fosse in grado di compiere tali prodezze; le sue poche opere organistiche giunte fino ai giorni nostri – che Ingo Duwensee esegue in questo magnifico disco sullo splendido organo storico della Nicolaikirche di Altenbruch – rivelano una scrittura straordinariamente originale, con una spiccata propensione per spunti bizzarri ed estemporanei. Diversi studiosi hanno sottolineato la stupefacente qualità artistica delle sue composizioni, un giudizio molto lusinghiero che trova piena conferma nel fatto che persino Johann Sebastian Bach si procurò una copia del suo grande Preludio in mi minore, uno straordinario capolavoro dello stylus phantasticus. Una magnifica produzione In effetti, le opere di Bruhns sono davvero “fantastiche”, come si può notare dall’impressionante tifone tonale che travolge gli appassionati quando si ascolta il magnifico Preludio in mi minore, con il ritmo e il tempo che variano in continuazione, dando la sensazione di assistere a un’improvvisazione eseguita sul momento. Nonostante questo, tutti gli aspetti sorprendenti sono sempre concepiti con sublime abilità, con una struttura simmetrica e una serie di segmenti dalla struttura rigorosamente fugata che rivelano le fattezze di opere pensate fin nei minimi dettagli e lontane anni luce da qualsiasi forma di invenzione estemporanea. Vette celestiali La rielaborazione della melodia nella Fantasia sul corale “Nun komm der Heiden Heiland” ha in serbo per gli appassionati un gran numero di sorprese. Bruhns mette infatti in musica i misteri della nascita della Vergine Maria come se fosse una sfida per lo spirito umano. Quest’opera brancola nel buio in corrispondenza del verso «der Jungfrauen Kind erkannt» e alla fine prevale la granitica certezza della fede. Qualcuno potrebbe addirittura credere di stare ascoltando un concerto di angeli proveniente dal Paradiso, in parte anche grazie alla strepitosa immagine tridimensionale garantita da questo SACD bilanciato in maniera semplicemente perfetta grazie alla tecnologia 2+2+2 di cui la MDG detiene l’esclusiva. Un repertorio illuminante Oltre alle poche opere per organo di Bruhns giunte fino ai nostri giorni, Ingo Duwensee esegue in questo disco alcuni brani composti nei dintorni della cittadina di Husum. In questo modo il bravo organista tedesco ci fa apprezzare nel modo migliore le meravigliose sonorità dell’organo della Nicolaikirche di Altenbruck, uno strumento sottoposto pochi anni fa a un accurato restauro, dopo aver vissuto una lunga storia punteggiata di alterne vicende. Come lo strumento di Husum suonato un tempo da Bruhns, buona parte dell’organo di Altenbruck proviene dalla bottega del mastro organaro Fritzsche, una circostanza che contribuisce a renderlo lo strumento ideale per questo disco. La chiara e minuziosa presentazione del processo di registrazione offre informazioni molto illuminanti sui segreti tonali dei grandi organi barocchi.