BRAHMS: Piano Trio - Vol.1

L’allodola del mattino Alcune composizioni sono talmente belle che qualcuno potrebbe desiderare di averne non solo una ma almeno due versioni. Composto all’inizio della parabola creativa del grande compositore amburghese, il Trio in si maggiore per archi e pianoforte di Johannes Brahms è una delle pochissime opere scritte in un millennio di storia della musica ad avere avuto questa straordinaria fortuna, in quanto ci è pervenuto in due versioni. Come si sa, un implacabile spirito autocritico spinse Brahms a distruggere senza pietà tutte le prime versioni, gli schizzi e gli appunti delle opere che non lo soddisfacevano pienamente. La MDG ha affidato al Vienna Piano Trio una nuova integrale dei trii per archi e pianoforte di Brahms sullo scintillante supporto del SACD, che si apre con l’ultima versione di questo capolavoro della giovinezza del compositore amburghese e che può essere messo a confronto con il più maturo Trio op. 87. Meglio tardi… Quest’ultima versione riesce sempre a conquistare il pubblico con la sua struttura perfettamente definita, che si pone in netto contrasto con i toni romantici e tempestosi della prima versione. In una lettera indirizzata al suo editore, Brahms commentò questo lavoro di revisione con la sua solita malizia: «[…] È senz’altro vero che la prima versione sia pessima, ma non posso certo dire che la seconda sia buona!». Al di là di questo spietato giudizio, bisogna onestamente riconoscere che il tema iniziale è senza dubbio uno dei brani più belli che siano usciti dalla penna dell’allora giovane compositore e che in fondo l’ormai anziano grande maestro non ritenne lo Scherzo così mal riuscito, visto e considerato che lo mantenne pressoché inalterato, senza cambiare quasi nulla. …Che maiDalmomento che Joseph Joachim non era in grado di aspettare troppo a lungo il suo primo ingresso, il giovane Brahms si premurò di scrivere un paio di brevi incisi per il violino, in modo da farlo entrare più presto nel discorso musicale. In seguito il compositore non si preoccupò più di assecondare i desideri del violinista, permettendo al violoncello di eseguire in tutto il suo splendore il meraviglioso tema iniziale, senza essere disturbato dagli altri strumenti. Trent’anni più tardi Brahms iniziò a scrivere un altro trio per archi e pianoforte: sebbene sia stato concepito nell’almeno apparentemente semplice tonalità di do maggiore, il Trio op. 87 evoca l’immagine di tenebrosi abissi, che vengono a tratti illuminati da un luce di accecante fulgore. La civetta notturna La parte del pianoforte presenta una scrittura incredibilmente complessa, un fatto che peraltro non può stupire nessuno, visto che Brahms era un pianista di grandissimo talento e che poco prima aveva portato a termine il sublime Concerto n. 2 in si bemolle maggiore per pianoforte e orchestra op. 83. In particolare, l’affascinante Trio ha costituito per Stefan Mendl una sfida tanto impegnativa quanto gratificante, celebrando con i suoi colleghi del Vienna Piano Trio questo capolavoro sul venerando Steinway D “Manfred Bürki”.

Già disponibili:

LUDWIG VAN BEETHOVEN

trii per archi e pianoforte op. 70 n. 1 e 2. variazioni op. 121a

Vienna Piano Trio

MDGSA1842 (SACD alto prezzo)

CAMILLE SAINT-SAENS

trii per archi e pianoforte op. 18 e 92

Vienna Piano Trio

MDGSA1763 (SACD alto prezzo)

BEDRICH SMETANA – PIOTR ILIC CIAIKOVSKY

trii per archi e pianoforte

Vienna Piano Trio

MDGSA1512 (SACD alto prezzo)