BRUNO WALTER: Quartetto per archi e Quintetto per archi e pianoforte

Due capolavori cameristici di Bruno Walter

A oltre mezzo secolo dalla sua scomparsa, Bruno Walter è oggi conosciuto dagli appassionati più che altro come direttore d’orchestra, mentre all’inizio del suo soggiorno viennese (1901-1912) si mise in luce tra il pubblico soprattutto per la sua attività compositiva. Nel 1903 il famoso Rosé Quartet eseguì il suo Quartetto in re maggiore per archi e due anni più tardi il Quintetto in fa diesis minore per archi e pianoforte, con il compositore alla tastiera. Fino a non molto tempo fa, del Quartetto si conoscevano solo il secondo, il terzo e il quarto movimento, che erano stati conservati tra le carte di Walter. Nel corso della realizzazione di questo disco venne sollevata la questione del primo movimento e – per un caso quasi prodigioso – nel fondo musicale della Biblioteca Nazionale d’Austria fu rinvenuto un manoscritto contenente tutta la partitura, uno straordinario colpo di fortuna che ha permesso all’Aron Quartet di registrare questo lavoro in prima registrazione mondiale. In occasione della sua prima esecuzione, il Quintetto per archi e pianoforte ottenne un successo talmente clamoroso da spingere Robert Hirschfeld, il critico di punta del prestigioso quotidiano Wiener Zeitung, a recensirlo in termini estremamente positivi: «Ricco di spunti al tempo stesso attraenti e profondi, singolare, appassionato nei movimenti estremi; il tempo lento esprime una confessione dell’anima scaturita da sentimenti veri e sentiti, che ritengo rientri senza dubbio tra i lavori più significativi che mi sia capitato di ascoltare nel repertorio cameristico dei giorni nostri».

Aron Quartett, Massimo Giuseppe Bianchi, pianoforte

Bruno Walter (1876-1962)

Quartetto in re maggiore per archi

Quintetto in fa diesis minore per archi e pianoforte