DVORAK: Integrale dei quartetti per archi - volume 5

A dispetto degli straordinari successi che ottenne nel corso della sua carriera, Antonín Dvořák affermò di essere rimasto sempre «un semplice compositore boemo», una definizione che – per ironia della sorte – rese più difficile ai posteri la comprensione della straordinaria profondità espressiva delle sue opere. Questo fatto appare evidente soprattutto nell’ambito della sua produzione cameristica, che Dvořák frequentò in maniera addirittura più vasta del suo mentore Johannes Brahms. Su un corpus di oltre dodici quartetti per archi, ai quali si aggiungono diverse altre opere di dimensioni più ampie e più ridotte, la produzione cameristica di Dvořák presenta una straordinaria varietà non solo stilistica, ma anche espressiva, nella quale il carattere slavo non rappresenta in alcun modo la voce dominante. Con questo quinto cofanetto doppio, il Vogler Quartett porta a termine questa straordinaria integrale, che abbraccia una produzione veramente affascinante, partendo dalle prime opere giovanili, nelle quali Dvořák risentì profondamente degli influssi di Wagner e Liszt alle ultime riflessioni sul Nuovo Mondo, rivelando le imprevedibili profondità espressive che si celano dietro la facciata del «semplice compositore boemo».

Vogler Quartett

Antonín Dvořák (1841-1904)

Quartetto n. 7 in la minore per archi op. 16 B45

Quartetto n. 1 in la maggiore per archi op. 2 B8

Quartetto n. 11 in do maggiore per archi op. 61

Due Valzer per due violini, viola, violoncello e contrabbasso op. 54

- Moderato

- Allegro vivace