GRANADOS: Goyescas

Dopo aver portato a termine Goyescas, il grande virtuoso e compositore spagnolo Enrique Granados scrisse che era finalmente riuscito a «comporre un’opera veramente importante», un’affermazione che nessuno potrebbe confutare in alcun modo. Questo importante ciclo pianistico si compone di sei scene – alcune delle quali molto ampie – basate sui disegni del celebre artista spagnolo Francisco José de Goya. Nel loro insieme, queste pittoresche miniature vanno a costituire un ciclo di scintillante ispirazione che tiene l’ascoltatore incollato alla poltrona dalla prima all’ultima battuta, anche grazie a una scrittura estremamente complessa e irta di difficoltà tecniche che ricordano da vicino il genere trascendentale che era stato propugnato nel corso del XIX secolo in particolare da Franz Liszt. Ben lungi dal limitarsi a un semplice sfoggio di bravura, questa scrittura di grande complessità si mette completamente al servizio di un’espressività di volta in volta pittoresca e sentimentale, spaziando con straordinaria nonchalance da spunti dal carattere umoristico alla più cupa delle tragedie. La giovane pianista Dina Stojilković ha registrato Goyescas per la CPO su un pianoforte Steinway B costruito nel 1895, uno strumento che Granados avrebbe potuto benissimo avere sotto le sue mani all’epoca della sua carriera di virtuoso.

Dina Stojilković, pianoforte

Enrique Granados (1867-1916)

Goyescas op. 11

Libro primo

- Los requiebros

- Coloquio en la reja

- El fandango de candil

- Quejas, o la Maja y el Ruiseñor

Libro secondo

- El Amor y la muerte (Balada)

- Epilogo (Serenata del espectro)

- El Pelele (Escena Goyesca)