BARTOK - BABIN: Concerti per 2 pianoforti

Nel non molto vasto repertorio per due pianoforti e orchestra fiorito in Germania durante il periodo romantico spiccano i bellissimi concerti di Felix Mendelssohn e di Max Bruch, opere molto famose che sono già state registrate dal Piano Duo Genova & Dimitrov, insieme ai concerti di Francis Poulenc, Darius Milhaud e Robert Casadesus. Se fino all’epoca in cui vissero questi compositori il pianoforte era stato utilizzato soprattutto per sviluppare relazioni melodiche e armoniche di complessità sempre maggiore, il compositore, pianista, etnomusicologo ante litteram, editore e didatta ungherese Béla Bartók portò il pianoforte – o i pianoforti – più vicino alla famiglia delle percussioni. In questo disco di sorprendente bellezza il suo Concerto per due pianoforti, percussioni e orchestra viene abbinato all’assai meno noto Concerto per due pianoforti e orchestra di Victor Babin. Quest’opera è caratterizzata da una scrittura estremamente incisiva, che rende del tutto inutile il fatto di presentarla accanto a qualsiasi altro lavoro del repertorio classico del XX secolo ma – nonostante questo – viene proposta solo oggi in prima registrazione mondiale. Scomparso nel 1972 all’età di 64 anni, il compositore americano Victor Babin (Viktor Genrikhovich Babin) è passato alla storia soprattutto per aver fatto parte di un famoso duo pianistico. Infatti, questo brillante e originalissimo pianista nato in una famiglia di ebrei russi formò con sua moglie il Vronsky & Babin Duo, che il critico dell’autorevole rivista Newsweek definì il duo pianistico più brillante dell’epoca. Babin studiò composizione a Berlino con Franz Schreker e pianoforte con Artur Schnabel. Il suo Concerto per due pianoforti e orchestra è pervaso da un meraviglioso spirito neoclassico, che affonda le sue radici nella tradizione russa tracciata da Igor Stravinsky e addirittura di Sergei Prokofiev, con l’aggiunta di qualche elemento malinconico e grottesco tratto dalle migliori opere di Dmitri Shostakovich. Gli ascoltatori più attenti potranno ravvisare in quest’opera anche qualche influsso del Gruppo dei Sei. In quest’opera di meravigliosa trasparenza Victor Babin dimostra di essere uno strumentatore di straordinario talento. 

Riflessioni su questo disco di Aglika Genova e Liuben Dimitrov

La riscoperta Entrambi conosciamo molto bene i contenuti musicali del Concerto per due pianoforti di Béla Bartók fin dai nostri anni di studio al Collegio di Musica di Hannover. In quel periodo stavamo studiando con il nostro professore Vladimir Krainev la versione cameristica di quest’opera, la Sonata per due pianoforti e percussioni. Nel momento in cui ci siamo trovati a sviluppare il progetto di questo disco, siamo rimasti letteralmente stregati dal volume sonoro del tutto diverso, dall’incomparabile dimensione e dalla straordinaria ricchezza di colori della versione orchestrale del concerto. Quest’opera è in grado di sprigionare un’energia assolutamente imprevedibile, che nel giro di pochi secondi trasporta quasi per magia sia gli interpreti sia il pubblico sulle sublimi vette di un regno soprannaturale. Una nuova riscoperta Abbiamo sentito parlare per la prima volta di Victor Babin come pianista del Vronsky & Babin Duo e come autore del Concerto per due pianoforti e orchestra da Loretta Dranoff, fondatrice del concorso per due pianoforti di Miami – da sempre il più importante del mondo – e per molti anni sua presidentessa. La Dranoff li aveva conosciuti entrambi personalmente e aveva fatto parte del famoso American Murray & Dranoff Duo e nel corso di lunghe conversazioni private avvenute poco prima della sua scomparsa ci aveva espresso il suo ardente desiderio di poter vivere abbastanza per sentirci suonare le meravigliose opere presentate in questo disco e di avere la soddisfazione di vederle entrare a far parte del grande repertorio eseguito nelle sale da concerto più importanti del mondo.