Kabalevsky: Opere Per Piano E Orchestra

Sebbene sia considerato con Shostakovich e Prokofiev tra i compositori più rappresentativi dell’Unione Sovietica, Dmitri Kabalevsky continua a essere poco conosciuto dal grande pubblico che affolla le sale da concerto. La diffusione della sua musica è stata infatti penalizzata da una serie di fattori non legati alla qualità della sua musica. Per prima cosa, Kabalevsky continua a essere liquidato frettolosamente come l’autore di “opere didattiche”, a dispetto dei molti russi che lo hanno definito e continuano a ritenerlo un “compositore innovativo”. In secondo luogo, il ruolo da lui ricoperto di censore ultraconservatore del regime sovietico gli alienò molte simpatie e continua ancora oggi a gettare cupe ombre sulla sua figura e sulla sua produzione. Sotto l’aspetto squisitamente stilistico, Kabalevsky non fu né uno filosofo alla ricerca dei significati più reconditi della musica, né un innovatore, collocandosi piuttosto nel solco dei compositori più legati alla tradizione. Il suo talento naturale per la melodia, le strutture semplici e lineari e i ritmi vigorosi conquistò il cuore dei pubblici dell’epoca e gli consentì di scrivere opere in grado di accarezzare l’orecchio fin dal primo ascolto e di mantenere ancora oggi una meravigliosa freschezza e il favore della critica. Nel suo insieme la musica di Kabalevsky presenta una struttura assolutamente ineccepibile, è pervasa da un profondo fascino e da una gradevole arguzia. Le opere per pianoforte e orchestra di Kabalevsky consentono di apprezzare tutte le fasi della parabola artistica del grande compositore sovietico, anche grazie alla splendida interpretazione di Michael Korstick, accompagnato con piglio e molto buon gusto da una eccellente NDR Radiophilharmonie Hannover diretta da un ispirato Alun Francis.