SCHONBERG - BERG: Musica orchestrale

Una raccomandazione personale Si dice che il grande Richard Strauss abbia detto al giovane Arnold Schönberg: «Qui c’è qualcosa che sembra fatta apposta per te!». In effetti, il dramma Pelléas et Mélisande di Maurice Maeterlinck ha un gran numero di elementi in grado di soddisfare le aspirazioni di un compositore ambizioso, soprattutto se si tratta di un giovane fenomeno che si è posto l’obiettivo di ridefinire le strutture basate sul Leitmotiv concepite qualche decennio prima da Richard Wagner. In questo nuovo elettrizzante SACD della MDG i Dortmunder Philharmoniker presentano una nuova versione di questo lavoro con i tre Orchesterstücke op. 6 di Alban Berg. Un’orchestrazione sontuosa Sotto l’aspetto dell’orchestrazione, il Pelléas e Mélisande di Schönberg è un’opera veramente magnifica, presentando una straordinaria tavolozza timbrica e una scrittura contrappuntistica assolutamente inappuntabile, un fatto che le consente di esprimere anche le più piccole allusioni alla sua celebre fonte letteraria. Le ampie frasi degli archi esprimono i sentimenti che Mélisande prova per il marito. Un vivace passaggio di tromba presenta il giovane eroe Pelléas e subito dopo va a fondersi con accesa passionalità al seducente motivo di Mélisande. Un’anticipazione profetica Dieci anni più tardi Arnold Schönberg – già allora considerato uno dei compositori più rappresentativi del panorama internazionale – divenne una preziosa fonte di ispirazione, spingendo il suo studente Alban Berg a scrivere opere di ampio respiro. Da questa decisione scaturirono i treOrchesterstücke, che alcuni musicologi considerano il canto del cigno più espressivo della fin du siècle e – in termini quasi profetici – un’anticipazione delle terribili violenze della prima guerra mondiale ormai alle porte. Sorgendo quasi ex nihilo, la musica culmina nel terzo brano in una serie di terrificanti colpi di martello, che assumono i connotati di un latente ritmo di marcia. Un impegno appassionante Guidati dal loro direttore principale Jac van Steen, i Dortmunder Philharmoniker si sono assicurati da tempo uno dei posto di spicco tra le orchestre più importanti della Germania. Il lungo periodo che li ha visti impegnati con le opere di Richard Wagner è stato un’eccellente fase di preparazione per questa registrazione, assolutamente straordinaria tanto plausibile e naturale appare l’interpretazione, che riesce a esprimere nel modo più fedele possibile anche i dettagli più piccoli e a mantenere sempre molto alto il livello di tensione. Per quanto riguarda l’aspetto della qualità sonora, va sottolineato che la MDG ha utilizzato per questo SACD la tecnologia 2+2+2, che consente all’ascoltatore di apprezzare l’inimitabile acustica della Konzerthaus di Dortmund, dandogli quasi l’impressione di esservi stato trasportato per magia.

I Dortmunder Philharmoniker e Jac van Steen su MDG:

ANTONIN DVORAK

sinfonia n. 6 e tre ouvertures

Dortmunder Philharmoniker, Jac van Steen, direttore

MDG1601 (CD alto prezzo)

ANTONIN DVORAK

sinfonia n. 5 e ouverture amleto

Dortmunder Philharmoniker, Jac van Steen, direttore

MDG1668 (CD alto prezzo)