Il concerto tenuto alla Royal Festival Hall di Londra il 26 settembre del 1971 non doveva essere il concerto di addio di Otto Klemperer, perché pur avendo già compiuto 87 anni il grande direttore tedesco manteneva ancora ritmi invidiabili. Pochi mesi prima aveva infatti contestato la Fiordiligi impostagli dai vertici della EMI per la sua nuova registrazione del Così fan tutte di Mozart (per questa parte Klemperer voleva e ottenne la giovane Margaret Price), aveva scelto Lorin Maazel come nuovo direttore ospite della New Philharmonia ed era stato presente alle audizioni di diversi nuovi componenti dellorchestra. Per la stagione 1971-72 Klemperer aveva deciso di dirigere per la prima volta lOttava Sinfonia di Mahler e La prima notte di Walpurga di Mendelssohn e aveva comunicato ai dirigenti della EMI che voleva incidere il Requiem di Verdi, lEuryanthe di Weber, la Quarta Sinfonia di Sibelius e Orfeo allinferno di Offenbach. Dopo lunghe trattative (dove aveva messo lo zampino anche la Deutsche Grammophon), Klemperer e la casa discografica inglese decisero di mettere in cantiere le registrazioni della Grande Fuga di Beethoven, la Serenata notturna di Mozart, le Variazioni su un tema di Haydn di Brahms e Il ratto dal serraglio di Mozart. Eppure, secondo Otto Freudenthal, il pianista e compositore di origine svedese che seguiva fedelmente (a volte suonando) ogni attività di Klemperer, il Maestro «non era interessato alle registrazioni, anzi non gliene importava nulla. Per lui le sedute di registrazione non erano altro che prove per successivi concerti». Il 1971 fu per Klemperer un anno davvero estenuante. Nel corso di quellanno il Maestro iniziò a studiare lebraico, consigliò a Rafael Kubelik di non accettare lincarico di direttore musicale della Metropolitan Opera di New York (consiglio che il direttore cecoslovacco seguì, anche se per soli sei mesi), diresse Mahler a Londra (La Seconda Sinfonia Resurrezione, per celebrare il sessantesimo anniversario della morte di Mahler) e Bach e Mozart a Gerusalemme e secondo Freudenthal continuò a lavorare alacremente alla partitura della sua opera Das Ziel (che meditava di registrare). Nel mese di settembre Klemperer si recò a Londra per dirigere la Oxford di Haydn il fatto di non aver mai diretto questopera lo aveva reso piuttosto nervoso, ma le prove andarono lisce come lolio e la Serenata K.375 di Mozart. Per coronare degnamente questo quadretto, un gruppo di giovani musicisti della New Philharmonia eseguì il suo Quartetto per archi n. 7. No, decisamente questo non doveva essere lultimo concerto di Klemperer! (dalle note di copertina di Mike Ashman, 2008).
Tracklist
Ludwig van Beethoven (1770-1827)
Ouverture Re Stefano op. 117
Concerto n. 4 in sol maggiore per pianoforte e orchestra op. 58
Johannes Brahms (1833-1897)
Sinfonia n. 3 in fa maggiore op. 90