BEETHOVEN: Integrale dei concerti per pianoforte e orchestra

Registrazione effettuata sui fortepiani storici di Beethoven, per la massima autenticità possibile

Questo progetto di registrazione integrale dei concerti per pianoforte e orchestra di Ludwig van Beethoven realizzato con tre strumenti appartenuti al Titano di Bonn è strettamente legato alle esecuzioni tenute nei luoghi storici di Vienna in cui visse e si esibì il grande compositore. Qualche anno fa la rassegna “Resound Beethoven” ha consentito al pubblico di ascoltare i capolavori di Beethoven nelle sale in cui – in base ai documenti dell’epoca – furono eseguiti per la prima volta. Nell’ambito di questo progetto è stato possibile eseguire e in parte registrare tutti i concerti in ambienti molto evocativi come la Eroica-Saal del Palazzo Lobkowitz, la Niederösterreichischer Landhaussaal e la Festsaal della Akademie der Wissenschaften. Per Gottlieb Wallisch questa integrale è stata un’avventura straordinaria, una vera immersione nel mondo sonoro dell’epoca di Beethoven: «La combinazione del suono di un fortepiano con il panneggio sonoro di un’orchestra di strumenti originali offre l’affascinante possibilità di gettare nuova luce sulle opere di Beethoven e di scoprirne prospettive del tutto inedite. Il suono di questo fortepiano costruito intorno al 1820 si rivela molto evocativo, con la sua ricca gamma di sfumature nei diversi registri e la sua elegante purezza, e punta con discrezione verso un futuro che all’epoca era ancora tutto da scrivere, soprattutto grazie alla maggiore escursione dinamica. La caratteristica più evidente di questo strumento, quando suona con l’orchestra, è senza dubbio la meravigliosa trasparenza di ogni nota, soprattutto quando si trova a dialogare con i legni». Se eseguita con il fortepiano, la trascrizione per pianoforte e orchestra del Concerto per violino op. 61 effettuata dallo stesso Beethoven – uno dei rari casi che videro l’arrangiamento di un brano per archi per un organico con pianoforte – assume un’autenticità e una logica assolutamente inimmaginabili. Questo cofanetto triplo comprende anche la prima registrazione mondiale del Rondò WoO6, che in origine costituiva il tempo conclusivo del Concerto n. 2 per pianoforte e orchestra op. 19.

Gottlieb Wallisch, fortepiano Conrad Graf del 1818 appartenuto a Beethoven, Conrad Graf del 1822/24 e Franz Bayer del 1825 circa

Orchester Wiener Akademie, Martin Haselböck, direttore

Ludwig van Beethoven (1770-1827)

Concerto n. 1 in do maggiore per pianoforte e orchestra op. 15

Concerto n. 2 in si bemolle maggiore per pianoforte e orchestra op. 19

Concerto n. 3 in do minore per pianoforte e orchestra op. 37

Concerto n. 4 in sol maggiore per pianoforte e orchestra op. 58

Concerto n. 5 in mi bemolle maggiore per pianoforte e orchestra op. 73 “Imperatore”

Concerto in re maggiore per pianoforte e orchestra op. 61a

Rondò in si bemolle maggiore per pianoforte e orchestra WoO6