DYSON: The Canterbury Pilgrims e altro

Questa ristampa di The Canterbury Pilgrims di George Dyson fa parte di The Hickox Legacy, una collana mid-price varata dalla Chandos per celebrare l’arte raffinata del grande direttore inglese in vista del quinto anniversario della sua prematura scomparsa che cadrà nel novembre del 2013. Questa pionieristica registrazione di The Canterbury Pilgrims, una delle opere più interessanti di Dyson ma purtroppo caduta nell’oblio, tratteggia in maniera molto brillante i diversi personaggi descritti da Geoffrey Chaucer nel Prologo dei Canterbury Tales, mettendo in evidenza alcune caratteristiche del cospicuo lascito discografico di Richard Hickox, tra cui l’instancabile opera di apostolato profusa nei confronti delle opere e dei compositori meno noti in generale e inglesi in particolare e la sua spiccata congenialità per il repertorio per coro e orchestra. Dyson descrisse The Canterbury Pilgrims come «un’opera per coro, orchestra e tre solisti», ponendo così l’accento sull’importanza del coro, un fatto del resto del tutto giustificato, visto che quest’opera raggiunge i picchi più alti di intensità grazie ai numerosi spunti drammatici e all’incisività della scrittura corale. In effetti, il cuore pulsante di questo grande affresco sonoro è costituito dalle necessità pratiche della tradizione corale inglese. In particolare, Dyson era preoccupato dal sempre maggiore dominio che i capolavori dei grandi compositori del passato esercitavano sui programmi delle sale da concerti del suo paese e dal fatto che anche le opere migliori dei suoi contemporanei come A Sea Symphony di Ralph Vaughan Williams e A Mass for Life di Frederick Delius fossero quasi ignorate dalla maggior parte delle società corali inglesi. Partendo da queste considerazioni, Dyson scrisse un’opera vivace, melodiosa e priva di inutili orpelli, che venne accolta con un immediato e unanime entusiasmo dalle istituzioni corali britanniche. All’epoca della sua prima uscita, questo disco venne recensito in termini molto favorevoli dal critico del BBC Music Magazine, che scrisse: «Le descrizioni venate da una divertente ironia dei personaggi di Chaucer e le memorabili melodie e la fantasiosa orchestrazione di Dyson si dimostrano in questo disco una combinazione vincente. Se amate The Dream of Gerontius e le opere di Vaughan Williams, non potrete fare a meno di adorare Dyson. Da parte mia, non posso che consigliarvi di correre in un negozio per acquistare questa splendida interpretazione di Richard Hickox» (Cinque Stelle). Il critico di Gramophone confermò questo giudizio molto positivo, focalizzando la sua attenzione sulla qualità sonora: «Ci troviamo di fronte a un disco davvero eccellente […] Ogni nuance di quest’opera è definita e integrata con eccezionale precisione, un aspetto tutt’altro che scontato quando si tratta di registrare un disco che vede protagonisti solisti e masse corali e orchestrali così imponenti».