KUSSER: Adonis

Sebbene fossero molto più potenti dei poveri mortali che avevano costruito i loro templi, gli dèi greci non erano affatto immuni alle passioni umane. In particolare, la gelosia li confondeva spesso, come Johann Sigismund Kusser dimostrò alla corte di Stoccarda nei primi anni del XVIII secolo, quando mise in scena un’opera in cui a farla da protagonisti erano proprio gli abitanti dell’Olimpo. Da parte sua, Cupido scocca frecce all’impazzata in ogni direzione, facendo innamorare Apollo di Dafne e Venere di Adone, che senza l’intervento divino sarebbe stato interessato esclusivamente alle gioie virili della caccia. Per vincere la sua resistenza, alla fine Cupido lo trafigge con una freccia rinforzata da Vulcano, che lo fa soccombere all’irresistibile fascino della dea dell’amore. Venere indebolisce la mira dell’amato, permettendo a un cinghiale di colpirlo con le zanne e di ucciderlo.

Purtroppo, questa deliziosa opera dall’azione effervescente cadde nell’oblio poco dopo la sua prima rappresentazione e finì per essere completamente dimenticata. Per fortuna, nel 2005 fu riscoperta nella Biblioteca di Stato del Württemberg da un musicologo australiano, che ne ha curato un’accurata edizione critica, permettendo al direttore dell’ensemble di strumenti originali Il Gusto Barocco Jörg Halubek di rimetterla in scena, aggiungendo così una nuova splendida gemma al firmamento sempre più luminoso delle opere barocche.

Yannick Debus, Ulrike Hofbauer, Anita Rosati, Nina Bernsteiner, Nils Wanderer, Seda Amir-Karayan, Morgan Pearse, Dominik Wörner; Il Gusto Barocco, Jörg Halubek, direttore

Johann Sigismund Kusser (1660-1727)
Adonis