GEORG CASPAR SCHURMANN: Jason oder die Eroberong des Goldenen......
CD Non disponibile
Vai al prodottoEsecutore: Wells Cathedral Choir, Matthew Owens
Autore: Burgon Geoffrey
Numero dischi: 1
Barcode: 0034571154213
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Le tredici opere presentate in questo nuovo disco della Helios spaziano dall’atmosfera contemplative del Nunc dimittis alla pompa cerimoniale di un anthem come At the round earth’s imagined corners, nel quale i celebri versi di John Donne vengono intonati in un modo straordinariamente fantasioso. Le opere di Burgon si pongono perfettamente in linea con l’esigenza di essere facilmente comprensibili emersa nel corso degli ultimi anni e presentano una eccezionale qualità artistica, due caratteristiche che hanno spinto molti a esclamare: «Non riesco a credere che queste opere non siano state scritte da John Rutter». Eppure i credits televisivi attribuiscono a Geoffrey Burgon senza possibilità di equivoci sia la colonna sonora del film Ritorno a Brideshead sia il Nunc dimittis [presentato in questo nuovo disco della Helios, ndr] che nel 1979 venne scelto come sigla iniziale per l’adattamento del romanzo di John Le Carré La talpa realizzato dalla BBC e che nel giro di pochissimo tempo raggiunse le prime posizioni delle hit-parade pop. In ogni caso, il grande successo commerciale ottenuto da queste bellissime opere non deve impedire di notare – e di apprezzare – la loro seducente vena melodica e la loro elaborata costruzione formale, che affondano le loro radici nel grande repertorio classico e in particolare nella gloriosa tradizione della musica anglicana. «Queste incantevoli opere possono costituire la colonna sonora ideale per un film incentrato sull’Inghilterra degli ultimi tre decenni […] Burgon dimostra cosa è possibile ottenere con alcune semplicissime idee melodiche e un coro di altissimo livello come il Wells Cathedral Choir» (The Independent) «Questo disco presenta opere caratterizzate da una straordinaria scrittura vocale, eseguite in maniera assolutamente irreprensibile e incise in uno spazio acustico caldo e molto gradevole» (BBC Music Magazine) «Geoffrey Burgon […] ha saputo conquistarsi una nicchia nel repertorio corale inglese dei nostri giorni facendo leva sul suo desiderio di scrivere musica in grado di essere capita facilmente dal grande pubblico […] Queste opere di grande fascino vengono eseguite in maniera veramente superba dal Wells Cathedral Choir, che dimostra anche di avere alcuni solisti di alto livello. La brillante direzione di Matthew Owens viene esaltata dal creativo contributo dell’organista David Bednall e dalla eccellente fedeltà sonora con cui gli ingegneri del suono della Hyperion hanno saputo riprodurre lo spazio acustico della cattedrale. Un disco che merita di essere preso in seria considerazione» (Gramophone) «Sotto il profilo musicale, l’interpretazione del Wells Cathedral Choir diretto da Matthew Owens può essere considerata il non plus ultra per la sua assoluta padronanza tecnica e stilistica» (Fanfare, Stati Uniti) «I componenti del Wells Cathedral Choir diretto da Matthew Owens sfoderano un’interpretazione di grande spessore, potendo contare anche sul valido contributo di David Bednall e Alan Thomas […] In questo disco Geoffrey Burgon dimostra di conoscere tutti i segreti che consentono di eccellere in questo repertorio» (Choir & Organ Magazine) «La qualità sonora è semplicemente sensazionale (chi registra i cori meglio dell’etichetta londinese?) e il valore artistico di altissimo livello» (Audiophile, Stati Uniti) «Le opere di Geoffrey Burgon sono caratterizzate da una scrittura curata fin nei minimi dettagli e da una vena melodica estremamente gradevole e questo nuovo disco della Hyperion ha in serbo una gradita sorpresa sia per chi conosce già la musica di questo eccellente compositore inglese sia per chi la ascolta per la prima volta […] La Short Mass viene eseguita in modo veramente meraviglioso dal Wells Cathedral Choir, che sfodera un’interpretazione di altissimo livello» (Lifestyle Magazine) «Dopo aver ascoltato la strepitosa interpretazione delle voci bianche e dei lay clerk del Wells Cathedral Choir […] mi sono reso immediatamente conto che questa nuova incisione della Hyperion costituisce una graditissima new entry nella discografia di Geoffrey Burgon» (Cathedral Music).
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