

Esecutore: Theolonius Monk, piano; Charlie Rouse, sax tenore; Billy Higgins, batteria; John Ore, contrabbasso
Autore: Thelonious Monk Quartet
Numero dischi: 1
Barcode: 0753088117114
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Il leggendario Quartet Plus Two at the Blackhawk
Uno degli straordinari sette album registrati da Thelonious Monk per la Riverside Records
Una nuova imperdibile riedizione su LP da 180 grammi della Analogue Productions
Accuratissima rimasterizzazione effettuata da Kevin Gray a partire dai nastri analogici originali
Stampa effettuata presso la Quality Record Pressings
Lussuosa copertina tip-on realizzata dalla Stoughton Printing
Al netto delle ristampe su diversi formati pubblicate nel corso dei decenni, i sette LP originali della collana Thelonious Monk – The Riverside Tenor Session ottennere un clamoroso successo fin dalla loro prima uscita e continuano a essere considerati ancora oggi tra i vertici assoluti di quella che è stata una vera e propria epoca d’oro della discografia. Registrati e pubblicati tra il 1956 e il 1961, questi sette album rivestirono un’importanza fondamentale nella rivalutazione di Monk, dopo oltre un decennio nel quale la sua arte era stata trascurata se non addirittura vilipesa, riportandolo di nuovo ai vertici assoluti del pantheon jazz.
Le sessioni del sestetto che portarono alla realizzazione di Quartet Plus Two At the Blackhawk nacquero come una collaborazione. L’occasione era la seconda visita di Monk a San Francisco. Monk portò con sé il suo quartetto, che accanto a lui vedeva la partecipazione del grande tenorsassofonista Charlie House, del contrabbassista John Ore al basso e del batterista Billy Higgins. A questo gruppo di tutto rispetto si aggiunsero ancora due dei più strabilianti jazzisti attivi sulla West Coast, ossia il trombettista Joe Gordon e il tenorsassofonista Harold Land. Questa vibrante performance dal vivo ha avuto luogo nel famoso jazz club di San Francisco nel 1960.
Se da un lato i brani di questo album consentono di apprezzare la notevole chimica e lo strepitoso talento improvvisativo della band di Monk, alcuni brani esaltano l’energia dinamica e l’approccio innovativo con cui il quintetto si accostava al jazz dell’epoca. Unanimemente considerato tra i brani più iconici di Monk, “Epistrophy” riceve nuova vita in un contesto live, con i suoi ritmi contagiosi e la sua memorabile melodia che monopolizzano l’attenzione del pubblico dalla prima all’ultima nota.
Questo album rivela in modo brillante e molto evocativo diverse sfaccettature dell’arte e della magia di Monk. L’aggiunta del sax tenore di Land rende particolarmente soul il sound della band.
Oltre a riproporre alcune delle più straordinarie performance pianistiche di Monk e oltre due dozzine di suoi brani originali dai tratti profondamente personali, i sette album di questa collana consentono di apprezzare l’inarrivabile arte di alcuni dei più sensazionali tenorsassofonisti di quel periodo, grazie alla presenza di artisti del calibro di Sonny Rollins, Coleman Hawkins, John Coltrane, Johnny Griffin, Charlie Rouse e Harold Land. Max Roach, Art Blakey, Roy Haynes e Thad Jones sono solo alcuni degli altri straordinari jazzisti che presero parte alla registrazione di questi sette imperdibili album, Brilliant Corners, Monk’s Music: Thelonious Monk Septet, Thelonious Monk and John Coltrane, Thelonious in Action, Misterioso, 5 by Monk by 5 e Quartet Plus Two At The Blackhawk.
Thelonious Monk, pianoforte; Charlie Rouse, sax tenore; Billy Higgins, batteria; John Ore, contrabbasso
Lato A
Let’s Call This
Four in One
I’m Getting Sentimental Over You
Lato B
San Francisco Holiday
’Round Midnight
Epistrophy (closing theme)
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