WETZ: Integrale delle Sinfonie

Richard Wetz: un compositore maestoso, brillante e molto ispirato. Le sue sinfonie e il concerto per violino e orchestra riuniti in un cofanetto quadruplo offerto a un prezzo molto conveniente

Oggi chi può dire di conoscere davvero Richard Wetz? Sicuramente molto pochi, visto che questo compositore trascorse gran parte della sua esistenza lontano dalle principali capitali musicali della sua epoca. Nato a Gleiwitz (l’attuale Gliwice), Wetz studiò per qualche tempo a Lipsia, per poi trasferirsi a Erfurt. Il suo principale modello musicale fu sempre Anton Bruckner, un fatto che si nota chiaramente ascoltando tutte le sue opere orchestrali. Questa scelta di campo potrebbe fare pensare a qualcuno che Wetz sia stato uno dei molti anacronistici epigoni del grande compositore di Linz che continuarono a mettersi in luce nella prima metà del XX secolo. Niente di più sbagliato, visto che Wetz fu un compositore ricco sia di talento sia di ispirazione, che – dopo aver scelto il proprio modello prevalente – decise di rimanergli fedele per tutta la vita. E Wetz conosceva perfettamente tutti i segreti dell’arte compositiva, un fatto che lo rende degno di essere riscoperto ai massimi livelli. Accanto alle sue tre suggestive sinfonie, il Concerto per violino e orchestra di Wetz, con la sua grande libertà di elaborazione, rientra di diritto tra i concerti solistici più interessanti composti nella prima metà del XX secolo, un “masso erratico” caratterizzato da un incontenibile slancio virtuosistico e da una grande finezza contrappuntistica. «Questo disco propone una serie di opere di meravigliosa bellezza. I loro temi presentano un’intensa vena cantabile ed evocano atmosfere e immagini contrastanti. Sia l’interpretazione sia la ripresa sonora sono di livello decisamente alto» (ClassicToday.com) «La musica di Wetz propende in maniera evidente per i toni festosi, monumentali e suggestivi» (FonoForum) «Il Concerto per violino e orchestra di Richard Wetz conquista gli ascoltatori fin dalle primissime battute e può essere considerato l’epilogo ideale di un’opera, che sfortunatamente è passata troppo spesso quasi inosservata dal grande pubblico» (Klassik-heute.de).