Il 1965 fu un anno da incorniciare per Horace Silver. Nei dodici mesi di quell’anno il suo “Song for My Father” balzò ai vertici delle hit-parade, venne costituito un quintetto destinato a far parlare molto di sé ed ebbe l’opportunità di avere nel disco che stava realizzando per la Blue Note una guest star d’eccezione, lo strepitoso trombonista J.J. Johnson. In The Cape Verdean Blues Johnson si trovò a far parte di una delle band migliori di Silver, che poteva contare sul grandissimo talento di due musicisti in vertiginosa ascesa come il tenorsassofonista Joe Henderson e il giovane trombettista Woody Shaw. Questi due fenomeni spinsero Silver a eseguire alcuni strepitosi assoli, mentre i brani scritti dal pianista consentirono a Henderson e a Shaw di privilegiare la linea melodica e un’espressione quanto mai intensa. Tra i brani in programma, “The Cape Verdean Blues” rende omaggio alle isole dell’Africa occidentale in cui nacque il padre di Silver, “Pretty Eyes” è il primo valzer scritto da Silver e “Nutville” è un brano tanto complesso quanto affascinante. Secondo l’unanime giudizio degli addetti ai lavori, The Cape Verdean Blues è uno degli album più ispirati e interessanti della lunga e straordinaria carriera di Horace Silver.
Tracklist
The Cape Verdean BluesThe African Queen
Pretty Eyes
Nutville
Bonita
Mo Joe