BRAHMS - REGER:Variazioni su temi di altri

Una leggenda vivente Questo splendido disco propone un progetto multigenerazionale di grandissimo interesse. Nato nel 1929 a Göttingen, Friedrich Wilhelm Schnurr ha avuto la possibilità di studiare con due leggende del pianoforte come Alfred Cortot e Wilhelm Kempff e In seguito ha portato avanti parallelamente alla carriera concertistica una intensa attività didattica, che gli ha permesso di lasciare il suo indelebile segno su generazioni di pianisti in ogni parte del mondo fino ai giorni nostri. In particolare, molti dei suoi migliori allievi sono andati a occupare cattedre di grande prestigio in alcuni dei conservatori e delle università più importanti del pianeta. Date queste premesse, non si può che accogliere con grande entusiasmo la decisione della MDG di ristampare questa memorabile registrazione degli anni Ottanta, che ci permette di apprezzare Schnurr in due interpretazioni vigorose ed estremamente coinvolgenti. Da notare che il programma di questo disco presenta due delle radici artistiche più importanti di Schnurr, vale a dire le Variazioni su un tema di Georg Friedrich Händel di Johannes Brahms e le Variazioni su un tema di Johann Sebastian Bach di Max Reger. Uno sviluppo sensazionale Anche Händel scrisse una serie di variazioni su questo tema semplice e dai toni danzanti. In ogni caso, il brano che il giovane Brahms scrisse su questo tema è semplicemente sensazionale. Per quanto sotto l’aspetto formale si collochi molto vicino all’opera originale, questo lavoro presenta uno sconfinato universo di dettagli musicali e di livelli espressivi e non si può che rimanere affascinati dal modo magistrale con cui Schnurr riesce a sviluppare questa musica densa e concentrata dall’inizio fino alla monumentale fuga conclusiva. Superbe dimensioni Per il suo ciclo di variazioni, Max Reger scelse il preludio strumentale di una cantata di Bach. Tuttavia, a differenza dell’opera di Brahms, dopo alcune parafrasi Reger si allontana decisamente dal modello di partenza. In particolare, già la terza variazione presenta una scrittura estremamente libera, una fantasia dai tratti contemplativi che continua a stupire il pubblico dei giorni nostri con i suoi improvvisi scatti dinamici. Anche Reger conclude il suo ciclo di variazioni con una fuga di straordinaria bellezza. Il primo soggetto presenta una brillante scrittura cromatica e il secondo dà vita a una doppia fuga di dimensioni colossali. Una assoluta perfezione Lo stupefacente talento pianistico di Friedrich Wilhelm Schurr appare evidente anche e soprattutto in capolavori di questa complessità. In particolare, non si può che rimanere meravigliati di fronte alla sua strabiliante capacità di fare coesistere un’assoluta trasparenza sonora con un’intensa carica emozionale. A oltre trent’anni dalla sua realizzazione, questa spettacolare registrazione non ha perso nemmeno un grammo della sua freschezza, un fatto che trova spiegazione anche nel perfetto lavoro compiuto dal team di tecnici del suono, che hanno saputo ricreare con incredibile realismo l’atmosfera della celebre Sala Rudolf Oetker di Bielefeld.