JOHANNA MARTZY: The Unreleased And Rare Recordings (Edizione limitata numerata - mono)

Esecutore: Johanna Martzy, violino; Jean Antonietti, piano - Radio Filharmonisch Orkest,Willem von Otterloo,

Autore: Johanna Martzy

Numero dischi: 2

Barcode: 3770020964046

The Lost Recordings
LP
2023
TLRE2303046LP
2023-09-01
85,00 €
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«Dio ti ha dato tutto ciò di cui avevi bisogno […] Devi suonare con la piena consapevolezza di essere non una dei migliori cinquanta musicisti del mondo, ma una dei primi dieci». Con questa frase Jenő Hubay, l’insegnante di Johann Martzy all’Accademia Liszt di Budapest, descrisse la sua allieva allora appena tredicenne. In quel periodo la grande virtuosa non poteva immaginare che il destino aveva in serbo per lei una carriera tormentata, che le avrebbe riservato una serie di luci afolgoranti e di ombre cupe. La carriera professionistica della giovane violinista ebbe un inizio precocissimo. Nel 1943 la Martzy fece il suo debutto di fronte al pubblico di Budapest, eseguendo il celebre Concerto di Ciaikovsky sotto la direzione del mitico Willem Mengelberg. Purtroppo, l’invasione dell’Ungheria – che faceva ancora parte dell’Asse – da parte delle truppe naziste interruppe bruscamente la carriera della giovane musicista ebrea, che venne internata con suo marito in un campo di concentramento austriaco, dove rimase fino alla fine della seconda guerra mondiale. A spingerla a riprendere in mano il violino fu forse il ricordo della predizione del suo maestro. Nell’ottobre del 1947 la Martzy vinse il primo premio al prestigioso Concorso di Genova. Questo trionfo le schiuse di nuovo le porte di una carriera di altissimo livello e delle tournée internazionali, che nel 1949 la videro assoluta protagonista ad Amsterdam, nel 1957 a New York nel 1958 di nuovo nella Grande Mela, questa volta con sul podio il giovane Leonard Bernstein. Nonostante questi successi, alla Martzy non mancarono problemi personali, in quanto dovette far fronte per molto tempo a continue accuse, secondo le quali durante la seconda guerra mondiale avrebbe mantenuto rapporti di collaborazione con l’ammiraglio Miklós Horty, che allora ricopriva l’incarico di reggente dell’Ungheria per conto degli occupanti nazisti. Nel 1959 queste accuse spinsero i professori d’orchestra della Czech Philharmonic Orchestra a rifiutarsi di accompagnarla in un concerto in programma a Edimburgo. Inoltre, a causa dei suoi rapporti assai poco cordiali con le etichette discografiche, la Martzy registrò pochi dischi. Anche i critici musicali non le risparmiarono aspre critiche, al punto che alcuni si spinsero ad affermare che il suo talento non era così strepitoso come poteva apparire a un primo frettoloso ascolto. La sua carriera prese così un andamento estremamente ondivago, oscillando tra riconoscimenti di grande prestigio e ingenerose critiche. Nonostante tutte le difficoltà, Johanna rimase sempre fedele a se stessa, determinata a non farsi influenzare da nessuno, una scelta che non tradì mai.

La Lost Recordings ha oggi il privilegio di presentare per la prima volta una serie di registrazioni effettuate sia in studio sia dal vivo a Berlino e ad Amsterdam tra il 1955 e il 1965, che dimostrano in maniera lampante lo straordinario talento di cui era in possesso Johanna Martzy, cometa del panorama musicale dei suoi tempi. Vista e considerata la loro veneranda età, queste registrazioni hanno richiesto un elaborato lavoro di restauro per riportare alla luce la brillantezza timbrica e la profondità del palcoscenico sonoro.

Nel 1955 la Martzy registrò con il pianista Jean Antonietti nella Jesus-Christus-Kirche di Berlino una Sonata per violino e basso continuo di Georg Friedrich Händel e la Sonata in si maggiore di Mozart. Gli stacchi di tempo sono scelti in maniera molto rigorosa e non si avverte nemmeno l’ombra degli insopportabili manierismi che andavano tanto di moda in quel periodo; nel complesso, la Martzy si impegna al massimo per trarre dal suo violino le sfumature sonore più brillanti e variegate e ogni frase è un microcosmo di incredibile ricchezza.

Il 25 novembre del 1961 la Martzy si esibì al Concertgebouw di Amsterdam, accompagnata dalla Radio Filharmonisch Orchest – l’orchestra sinfonica della radio olandese – diretta dal celebre Willem van Otterloo. L’esecuzione di questo impegnativo concerto stancava spesso la Martzy, nonostante le fosse particolarmente caro. Questa registrazione dimostra in maniera evidente quanto fossero infondate le critiche mosse nei suoi confronti. La Martzy era così intransigente che non era possibile nemmeno immaginare un compromesso, visto che viveva ogni opera che eseguiva dall’interno. Il suo modo di suonare limpido si pone in luminosa armonia con l’orchestra che, in diversi momenti, lei trascina alle più alte vette della musica, suscitando un’emozione incomparabile. Per molto tempo si è detto e scritto che la Martzy non osava eseguire le opere dei compositori del XX secolo. In realtà, la sua interpretazione della Sonata di Maurice Ravel esprime una vivacità e un innato senso del ritmo che esaltano al massimo grado l’opera del grande compositore francese. Più in particolare, la visione della Martzy di questa celebre sonata per violino e pianoforte – registrata nel gennaio del 1965 nello Studio Hilversum con il pianista Franz-Paul Decker, è al tempo stesso dinamica e intimista. Purtroppo nello stesso anno la sua carriera iniziò a tramontare, un fatto che spinse la Martzy ad abbandonare gradualmente le sale da concerto e a cercare rifugio in Svizzera, dove morì nel 1979, all’età di soli 55 anni, ormai dimenticata da quasi tutti.

Un’insopportabile ingiustizia! Il grande Glenn Gould riteneva che la Martzy fosse la meno stimata tra tutti i grandi violinisti della sua epoca. Per fortuna, grazie a questo imperdibile titolo della Lost Recordings si è finalmente resa piena giustizia a questa straordinaria virtuosa.

Johanna Martzy, violino; Jean Antonietti, pianoforte; Radio Filharmonisch Orkest, Willem von Otterloo, direttore

Disco 1

Georg Friedrich Händel (1685-1759)

Sonata in fa maggiore per violino e basso continuo HMV 370

Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791)

Sonata in si bemolle maggiore per violino e pianoforte KV 454

Disco 2

Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791)

Concerto n. 3 in sol maggiore per violino e orchestra K. 216

Maurice Ravel (1875-1937)

Sonata n. 2 in sol maggiore per violino e pianoforte M. 77

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