POULENC: musica da camera per fiati

Un’occasione speciale In occasione del 120° anniversario della nascita di Francis Poulenc sei giovani solisti di livello internazionale presentano questo disco con una bella silloge di opere cameristiche del compositore francese e quello che questi bravissimi musicisti attivi in Svizzera riescono a esprimere nelle sale da concerto ci affascina fin dal primo brano di questo disco. L’incomparabile abbinamento di uno stupefacente virtuosismo, una giocosa leggerezza, una cantabilità distesa e a un’intensa carica emozionale contribuì a rendere questo ribelle antiromantico affermatosi nel corso degli anni Venti un vero classico moderno. Un’impressione complessiva Il Sestetto per strumenti a fiato e pianoforte si libera fin dalle prime battute dalle ormai stantie convenzioni della tradizione accademica tanto in voga in quel periodo. Sebbene sia definito secondo le forme classiche, nessun movimento presenta uno schema ritmico fisso e la struttura complessiva viene sconvolta da continue variazioni di ritmo e di tempo. Di conseguenza questo disco presenta un programma molto divertente, che spazia dal giovanile Trio per pianoforte, oboe e fagotto alle mature sonate per flauto, oboe e clarinetto. Una imprevedibile predilezione strumentale La predilezione che Poulenc nutrì per tutto il corso della sua vita per gli strumenti a fiato può essere spiegata almeno in parte con le sue origini francesi e il suo profondo amore per la vocalità – in fondo Poulenc è considerato giustamente uno degli autori di mélodies più ispirati del XX secolo. Anche senza testi, le sue opere cameristiche appaiono espressive e molto dinamiche Applausi a scena aperta Questo nuovissimo SACDpresenta un suono ad alta risoluzione e un’incredibile immagine tridimensionale, che trasporta gli ascoltatori nel cuore stesso della musica e fa dimenticare quasi per magia l’incredibile grado di difficoltà tecnica che caratterizza queste opere. Un disco pensato per offrire un ascolto brillante e gradevole al massimo livello.