AA.VV.:Trascrizioni per organo su Liszt

Franz Liszt fu senza dubbio uno degli esponenti più autorevoli e carismatici del panorama musicale della seconda metà del XIX secolo. Nel corso della sua lunga carriera il grande compositore ungherese continuò a esplorare nuovi sentieri stilistici e continuò ad andare alla ricerca di nuove risorse espressive. Gli anni che trascorse a Weimar a partire dal 1843 rivestono un’importanza fondamentale nella sua esistenza non solo per l’emergere di un sorprendente fervore religioso che lo spinse a prendere i voti, ma anche per un grande interesse per l’organo. Anche se oggi la figura di Liszt è legata in maniera indissolubile al pianoforte, le opere organistiche rivestono un ruolo di notevole importanza nell’ambito della sua produzione anche sotto l’aspetto numerico, come dimostra il fatto che l’edizione dei suoi lavori organistici curata da Martin Haselböck comprende ben sei volumi. In questo nuovo disco della CPO viene presentata una serie di splendidi arrangiamenti di opere di Liszt per organo e orchestra, che vedono Haselböck nei panni del direttore d’orchestra e Christian Schmitt – vincitore nel 2013 dell’Echo Award per la sua straordinaria registrazione delle sinfonie di Widor pubblicata dalla CPO – in quelli del solista. Il programma comprende l’arrangiamento per organo del poema sinfonico Orpheus realizzato dallo stesso Liszt, l’arrangiamento per organo e orchestra di Marcel Dupré della fantasia e fuga per grande organo su Ad nos, ad salutarem undam e altri due brani trascritti per orchestra da Leo Weiner e Rainer Bischof. Questo disco riserva un gran numero di sorprese nel dialogo portato avanti tra Liszt e questi tre compositori, che ai loro tempi godettero di una notevole popolarità. Ascoltandolo ci si rende immediatamente conto di come lo stile innovativo di Liszt venga esaltato ai massimi livelli dalla ricchezza timbrica di una grande orchestra sinfonica.