Bruch: Opere Per Violino E Orch. - Vol.2

Max Bruch è considerato da molti il compositore più famoso della storia della musica tra quanti sono oggi ricordati per una sola opera. Infatti, la sua fama postuma è basata sul Concerto n. 1 per violino e orchestra, con la Fantasia scozzese che continua a venire eseguita sporadicamente nelle sale da concerto di tutto il mondo, mentre il resto della sua opera è caduto quasi senza eccezioni nell’oblio. Nonostante questo quadro scoraggiante, Bruch continua ad avere in serbo per gli appassionati molte gradevoli sorprese, che hanno spinto qualche tempo fa il direttore artistico della CPO Burkhard Schmilgun ad abbracciare la causa di questo compositore ingiustamente dimenticato. Per questo motivo la prestigiosa etichetta tedesca è orgogliosa di annunciare una notizia molto positiva, che consiste nel fatto di poter contare per questo nuovo volume dell’integrale delle opere per violino e orchestra di Max Bruch sull’apporto della straordinaria violinista Antje Weithaas, per l’occasione accompagnata dalla NDR Radiophilharmonie Hannover diretta da Hermann Bäumer. L’amicizia che strinse prima con Joseph Joachim e poi con Pablo Sarasate spinse Bruch a scrivere questo gruppo di opere, che costituisce l’ambito di gran lunga più importante della sua produzione. Tre concerti (che in realtà sarebbero quattro, contando la Serenata in quattro movimenti), una fantasia, un concertino e diversi lavori in un solo movimento formano un ambito di opere per violino e orchestra caratterizzate da una apprezzabile uniformità stilistica e una notevole originalità. E quando una solista di grande talento come Antje Weithaas decide di risvegliare queste bellezze addormentate, si può star certi che nell’aria di diffonderà una imprevedibile aura di magia. Nel secondo volume questa superba violinista esegue il Concerto n. 1 op. 26, opera che ha fatto registrare uno spettacolare successo fin dalla sua prima esecuzione assoluta del 1868, al punto da far temere a Bruch di essere ricordato solo per quella straordinaria opera. Per sua sfortuna, Bruch aveva visto giusto su questo punto. Il programma di questo disco comprende anche la maestosa Serenata in quattro movimenti – opera che molti musicologi considerano il suo quarto concerto per violino e orchestra – e l’intensissima In Memoriam.