PROKOFIEV: Sinfonie e Concerti per piano

Questo straordinario titolo della Mariinsky Live costituisce il primo tassello di un ambizioso progetto discografico varato dall’etichetta russo-britannica per celebrare il 125° anniversario della nascita di Sergei Prokofiev. Il programma comprende la Quarta, la Sesta e la SettimaSinfonia e il Quarto e il Quinto Concerto per pianoforte e orchestra nella scintillante interpretazione di Valery Gergiev, uno dei più sinceri e attivi paladini della produzione del compositore russo oggi in circolazione. Nel complesso, questo cofanetto di due SACD presenta alcune delle opere più significative composte da Prokofiev prima e dopo la seconda guerra mondiale. Prokofiev iniziò a porre mano alla Quarta Sinfonia nel 1929, traendo diversi temi dal suo balletto Il figliolo prodigo. Questa sinfonia venne eseguita per la prima volta nel 1930, ma 17 anni più tardi venne sottoposta a una radicale opera di revisione. La SestaSinfonia venne composta nel 1947, come elegiaca commemorazione delle immani distruzioni causate dalla seconda guerra mondiale. A proposito di questa sinfonia, Prokofiev affermò: «Oggi proviamo orgoglio e soddisfazione per la nostra grande vittoria, ma ognuno di noi ha riportato ferite che non possono essere risanate. Tutti noi abbiamo visto morire persone che amavamo e altre hanno perso per sempre la salute. Tutto questo non deve essere dimenticato». Portata a termine nel 1952, un anno prima della scomparsa del compositore, la Settima Sinfonia venne accolta in maniera molto favorevole e nel 1957 fu insignita del prestigioso Premio Lenin presso la Knight Concert Hall di Miami. Molto apprezzato per la sensibilità delle sue interpretazioni e la scintillante brillantezza della sua tecnica, Alexei Volodin è l’assoluto protagonista del Concerto n. 4 per pianoforte e orchestra. Tenuto a battesimo a Berlino nel 1956 dall’Orchestra Sinfonica della Radio di Berlino Ovest, questo concerto venne scritto per il pianista con braccio solo Paul Wittgenstein ed è l’unica opera per pianoforte di Prokofiev che non venne eseguita prima della morte dell’autore. L’esecuzione di Alexei Volodin è stata definita dal critico del Guardian «perfettamente controllata e di rara intelligenza musicale». Il pianista americano di origine armena Sergei Babyan esegue invece il Concerto n. 5 per pianoforte e orchestra, l’ultima opera di questo genere portata a termine da Prokofiev. Nel corso del concerto, il critico del Guardian rimase abbastanza commosso da scrivere «Non ho mai visto un pianista suonare con una tale veemenza, incrociando le mani e passando con assoluta perfezione da un capo all’altro della tastiera».