Klemperer Dirige Bruckner & Schubert

In un’occasione, Günter Wand – unanimemente considerato uno degli interpreti più ispirati e carismatici delle sinfonie di Bruckner – definì la Quinta «l’opera più problematica di tutta la produzione del grande compositore di Linz». Le interpretazioni di questa sinfonia realizzate da Otto Klemperer (che in sostanza aveva dovuto ristudiarla da cima a fondo, dopo che nel 1922 la nuova edizione critica di Robert Haas aveva ripristinato le 122 battute tagliate del Finale) sono sempre state accolte come un evento della massima importanza, anche se al di fuori dell’Austria e della Germania il pubblico – soprattutto quello americano negli anni Trenta e Walter Legge negli anni Cinquanta – trovarono spesso questa versione di ascolto troppo impegnativo. Klemperer diresse per la prima volta la QuintaSinfonia di Bruckner nel giugno del 1927, negli ultimi giorni del suo incarico di direttore del Teatro dell’Opera di Wiesbaden. Klemperer ripropose lo stesso programma nell’ottobre del 1932, dopo essere diventato direttore principale della Staatskapelle di Berlino, ignorando una richiesta di Wilhelm Furtwängler di eseguire un’altra sinfonia,in modo da evitare duplicazioni con un concerto che avrebbe tenuto qualche mese dopo alla testa dei Berliner Philharmoniker. Una serie di recensioni entusiastiche dimostrò di preferire «le linee nette e ben delineate e le eleganti sfumature di Klemperer all’approccio essenzialmente romantico di Furtwängler». In particolare, il critico del Berliner Börse Courier mise in evidenza il fatto che «Klemperer ha diretto questa monumentale sinfonia con la spettacolare tavolozza di colori, il pathos e il fervore innodico voluti dal compositore. La struttura della sinfonia è stata delineata in maniera straordinariamente coerente, al punto che si potrebbe dire che fino a questo momento nessuno ha mai potuto apprezzare nel finale una unità intellettuale simile […] un fatto che trova spiegazione nel rifiuto di Klemperer di spingersi oltre le righe […] tutta la sinfonia è stata pervasa da una serenità che deriva da una straordinaria maturità». Sulla base di questi giudizi molto lusinghieri, quella stagione fu Furtwängler a dover cambiare programma. Questo cofanetto doppio comprende anche la nona registrazione della Sinfonia Incompiuta di Schubert realizzata da Klemperer giunta fino ai giorni nostri. Questa splendida edizione fa seguito a una registrazione in studio realizzata nel 1924 (uno dei primi dischi incisi da Klemperer), la versione con la Philharmonia Orchestra pubblicata dalla EMI nel 1963 e le registrazioni live riprese a Budapest, Torino, Gerusalemme, Monaco di Baviera, Vienna e Londra (le ultime due delle quali sono disponibili nel catalogo della Testament). Questa sinfonia fu sempre una delle opere preferite di Klemperer, anche perché era particolarmente adatta per il bilanciamento con i fiati molto proiettati in avanti, che costituisce una delle caratteristiche principali della filosofia sonora del grande direttore tedesco. La decisione di aprire con l’Incompiuta un concerto comprendente la Quinta Sinfonia di Bruckner potrebbe sembrare alquanto strana, soprattutto se messa in relazione con le sinfonie di Beethoven e di Mahler che avrebbe eseguito prima dello scoppio della seconda guerra mondiale.

Registrazione live effettuata nel marzo del 1967 presso la Royal Festival Hall di Londra