BEETHOVEN: Integrale delle Sinfonie

Torniamo all’estate del 1982: di fronte a una stampa in spasmodica attesa, Herbert von Karajan presentò il primissimo compact disc classico, contenente la Sinfonia delle Alpi di Richard Strauss, pubblicato dalla Deutsche Grammophon. Sebbene allora non fosse possibile prevedere il successo planetario ottenuto in seguito dal nuovo formato, Karajan non nascose il suo grande entusiasmo per questo supporto, che nessuno più di lui avrebbe saputo far trionfare. Vent’anni prima l’Etichetta Gialla aveva varato con il direttore austriaco un progetto che fin dalla fase di progettazione aveva fatto venire i sudori freddi a tutti i suoi promotori. Si trattava di incidere le nove sinfonie di Beethoven con i Berliner Philharmoniker che, presentate in un elegante cofanetto, avrebbero dovuto invadere le case di tutti gli amanti di musica classica. Infatti, per coprire l’investimento da un milione e mezzo di marchi, il front office dell’etichetta tedesca aveva fissato un obiettivo di vendita pari a 100.000 copie, una vera e propria impresa! Alla fine, questo progetto si rivelò uno dei più grandi successi mai registrati nel campo della discografia classica. Delle quattro integrali beethoveniane che Karajan incise nell’arco di circa 40 anni, questo ciclo è senza dubbio il migliore. Questa valutazione non si spiega solo con la straordinaria qualità sonora, che all’epoca fu allo stesso tempo lodata e criticata. Infatti, dimostrando uno straordinario magistero interpretativo, Karajan pose grande enfasi sulla freschezza giovanile delle prime due sinfonie, cogliendo l’anima drammatica dell’Eroica ed esprimendo con impressionante efficacia il multiforme universo della Quarta. La Quinta raggiunge il suo trionfale finale in do maggiore con inesauribile energia ma senza alcuna esasperazione, mentre la garbata vitalità della Pastorale dimostra di essere molto più di una semplice oleografia campestre. I Berliner Philharmoniker eseguono la Settima e l’Ottava con un andamento relativamente mosso, senza perdere mai di vista i dettagli espressivi che costellano le loro partiture. Per finire, giunge lo straordinario affresco sonoro di una Nona davvero emozionante, eseguita da quattro dei migliori cantanti degli anni Sessanta che l’orchestra berlinese e Karajan accompagnano con piglio sicuro e autorevole. Il programma è completato da una magistrale interpretazione del Concerto per violino e orchestra op. 61, che vede protagonista al fianco di Karajan un ispiratissimo Christian Ferras. Un cofanetto semplicemente imperdibile!

Registrazione effettuata nel dicembre del 1961 e tra gennaio e marzo, ottobre e novembre del 1962 presso la Jesus-Kirche di Berlino da Günther Hermanns. Producer: prof. Elsa Schiller.

GRAND PRIX DU DISQUE

Il SHM-SACD (Super High Material SACD) è la versione più recente e innovativa di SACD, che utilizza i materiali e le tecnologie che sono state sviluppate per il SHM-CD e poi ulteriormente potenziate per i supporti ad alta risoluzione. Questi dischi sono prodotti con un tipo di policarbonato studiato per gli schermi dei dispositivi a cristalli liquidi. In questo modo i lettori possono leggere il segnale con maggiore fedeltà, ottenendo una trasparenza sonora di gran lunga maggiore e una maggiore fluidità, che garantisce una definizione più accurata. La tecnologia che ha già fatto miracoli con un supporto a bassa risoluzione come il CD, in un formato ad alta risoluzione come il SACD offre un miglioramento della qualità sonora semplicemente stupefacente.

Ludwig van Beethoven (1770-1827):

Sinfonia n. 1 in do maggiore op. 21

Sinfonia n. 2 in re maggiore op. 36

Sinfonia n. 3 in mi bemolle maggiore op. 55 “Eroica”

Sinfonia n. 4 in si bemolle maggiore op. 60

Sinfonia n. 5 in do minore op. 67

Sinfonia n. 6 in fa maggiore op. 68 “Pastorale”

Sinfonia n. 7 in la maggiore op. 92

Sinfonia n. 8 in fa maggiore op. 93

Sinfonia n. 9 in re minore op. 125 “Corale”

Concerto in re maggiore per violino e orchestra op. 61