BRUCH: Integrale delle sinfonie

L’integrale delle sinfonie di Max Bruch e altro

Max Bruch non è mai stato un compositore facile né per il pubblico né tantomeno per gli interpreti; in particolare, i suoi contemporanei lo hanno spesso trovato di difficile comprensione, una sensazione che è stata condivisa anche dalle generazioni successive. Il motivo di questa idiosincrasia non ha nulla a che vedere né con il suo superlativo Concerto n. 1 per violino e orchestra, un’opera che ha raggiunto una fama internazionale (un successo del tutto imprevedibile, che Bruch non aveva nemmeno messo in conto), né con il suo stile musicale, che era già fuori moda all’epoca della sua scomparsa, avvenuta esattamente un secolo fa. Al contrario, lo stesso Bruch perse spesso e troppo velocemente la fiducia nelle prospettive future del suo stile, perché non ebbe mai la pazienza di farlo maturare senza fretta, in modo che potesse essere metabolizzato e accettato dal pubblico dei suoi tempi. Questo discorso può essere applicato sia a Die Loreley, un’opera lirica di ascolto decisamente gradevole, sia alle tre sinfonie che compose tra il 1868 e il 1882, che secondo le intenzione dell’autore dovevano formare una serie di opere destinate a confluire in una trilogia. Nonostante le intenzioni originarie, Bruch finì per accantonare questo progetto, per concentrarsi su altre opere orchestrali dai contenuti assai drammatici. Per prima cosa, iniziò a scrivere la sua seconda opera Ermione, basata sul Racconto d’inverno di William Shakespeare, e Odysseus, il suo primo oratorio profano. Quando la sorte iniziò a mostrarsi propizia a Bruch, queste opere ispirate all’antichità classica ottennero un successo tanto clamoroso quanto duraturo, che finì per relegare il suo ambizioso progetto sinfonico in secondo piano. In ogni caso, quando si può ascoltare queste tre sinfonie collegate tra loro nel loro contesto originario – come è possibile fare grazie a questo imperdibile cofanetto triplo – non si può che rimanerne piacevolmente conquistati. Lo stile innovativo con cui viene trattata la vicenda eroica alla base della Prima Sinfonia – che, detto per inciso, viene presentata in prima registrazione mondiale nella sua versione originale in cinque movimenti – l’atmosfera drammatica della Seconda Sinfonia e l’“idillio renano” della Terza Sinfonia dimostrano meglio di qualsiasi parola che queste opere meritano un’attenzione di gran lunga maggiore rispetto a quella che è stata loro tributata fino a questo momento.

Bamberger Symphoniker, Robert Trevino, direttore

Max Bruch (1838-1920)

Sinfonia n. 1 in mi bemolle maggiore op. 28

Sinfonia n. 2 in fa minore op. 36

Sinfonia n. 3 in mi maggiore op. 51

Preludio, Marcia funebre ed Entr’acte da Hermione op. 40

Ouverture da Loreley op. 16

Preludio da Odysseus op. 41