BRAHMS - MARTIN - MAHLER: Cantate da camera

Esecutore: Hanno Brachmann, basso baritono; Hendrik Heilmann, piano

Autore: Brahms - Martin - Mahler

Numero dischi: 1

Barcode: 0760623223162

Mdg
SACD Ibrido
2022
MDGSA2231
2022-02-01
19,00 €
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Un genere molto serio Il canto da camera – sia esso Lieder tedesco, mélodie francese, art song inglese o romanza italiana – è stato creato per esprimere gli stati d’animo più estremi, una vocazione che non possiede nessun altro genere musicale. Al centro di queste opere c’è sempre la preoccupazione legata all’approssimarsi della morte e al decesso, con l’indicibile dolore legato alla perdita delle persone più care e la cupa consapevolezza della transitorietà dell’esistenza umana. Per approfondire questo tema in tutte le sue infinite sfumature di commozione, il baritono Hanno Müller-Brachmann e il pianista Hendrik Heilmann hanno deciso di inserire nel programma di questo imperdibile disco tre cicli vocali di non frequente esecuzione come i Kindertotenlieder di Gustav Mahler, il Jedermann-Monologe di Frank Martin e i Vier ernste Gesänge di Johannes Brahms. Un indicibile dolore I Kindertotenlieder di Gustav Mahler sono unanimemente considerati tra le opere più toccanti mai concepite da un poeta o da un compositore. In questa raccolta comprendente oltre 400 liriche, il poeta Friedrich Rückert sublimò il lacerante dolore che aveva provato per la morte della sua unica figlia e di uno dei suoi figli, entrambi stroncati in tenerissima età dalla scarlattina. Nelle pagine che selezionò da questa vastissima raccolta, Mahler seppe esprimere tutte le sensazioni che un uomo può provare di fronte a una tragedia di questo genere, spaziando dal dolore e dalla disperazione, fino alla ricerca di una consolazione nei sogni e alla speranza di ritrovarsi in un mondo ultraterreno. Toni consolatori Müller-Brachmann e Heilmann rendono con stupefacente realismo questi insostenibili stati d’animo, come si può notare per esempio in “In diesem Wetter, in diesem Braus”, nel quale il cantante arriva quasi a urlare contro la tempesta, per trovare poco dopo conforto in una ninna nanna quasi celeste. I “Monologhi di Ognuno” di Frank Martin iniziano virtualmente dal punto in cui il celebre Jedermann di Hugo von Hofmannsthal – ormai abbandonato da tutti i suoi amici – scruta la sua ormai imminente fine. Dopo essere stato travolto da un terrore incontrollabile, l’ormai ex sciupafemmine trova in extremis il modo di riconciliarsi con il suo creatore ed è davvero affascinante notare il modo con cui Martin sa tradurre in termini musicali questa profonda trasformazione con i versi di Hoffmansthal. Un amore assoluto Al contrario, per i suoi “Quattro canti seri” Brahms si basò su una serie di testi tratti dalla Bibbia, spaziando dalle litanie sulla transitorietà della vita dell’Ecclesiaste (Qoelet), al Cantico dei Cantici e alla Prima lettera ai Corinzi di San Paolo. Nonostante si siano sparsi i classici fiumi d’inchiostro al riguardo, nessuno è ancora riuscito a dare una risposta convincente alla domanda se alla base di questo capolavoro ci siano i dolorosi lutti che Brahms si trovò a piangere all’epoca della sua composizione, o una premonizione della sua morte, che sarebbe avvenuta poco tempo dopo. In ogni caso, Brachmann e Heilmann sfoderano un approccio molto personale, che esprime con sconvolgente immediatezza la profonda costernazione che pervade queste opere.

Hanno Müller-Brachmann, basso-baritono

Hendrik Heilmann, pianoforte

Gustav Mahler (1860-1911)

Kindertotenlieder

- Nun will die Sonn’ so hell aufgeh’n

- Nun seh’ ich wohl, warum so dunkle Flammen

- Wenn dein Mütterlein

- Oft denk’ ich, sie sind nur ausgegangen

- In diesem Wetter

Frank Martin (1890-1974)

Sechs Monologe aus Jedermann

- Ist alls zu End das Freudenmahl

- Ach Gott, wie graust mir vor dem Tod

- Ist als wenn eins gerufen hätt

- So wollt ich ganz zernichtet sein

- Ja! Ich glaub: solches hat er vollbracht

- O ewiger Gott! O göttliches Gesicht!

Johannes Brahms (1833-1897)

Vier ernste Gesänge op. 121

- Denn es gehet dem Menschen wie dem Vieh

- Ich wandte mich und sahe an

- O Tod, wie bitter bist du

- Wenn ich mit Menschen- und mit Engelzungen redete

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