

Esecutore: Wilhelm Kempff, piano
Autore: Kempff W.
Numero dischi: 2
Barcode: 5024709160198
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Wilhelm Kempff ebbe una carriera molto lunga che gli permise di effettuare un gran numero di registrazioni per tutta l’era dell’LP, al punto che oggi molti tendono a dimenticare il fatto che il grande pianista tedesco iniziò la sua parabola discografica nel 1920, in pieno periodo acustico, e che incise su 78 giri la maggior parte della produzione pianistica di Beethoven, compresi quattro dei cinque concerti per pianoforte e orchestra. Questo cofanetto doppio costituisce sotto molti aspetti il complemento ideale della raccolta delle ultime sonate del compositore di Bonn pubblicata di recente dalla Appian (APR6018) e comprende la prima versione del Concerto n. 1 per pianoforte e orchestra op. 15 consegnata al disco da Kempff, un’incisione acustica del 1925 che offre la possibilità di apprezzare una lettura di questo capolavoro molto più brillante e luminosa di quelle che il grande pianista tedesco realizzò in seguito. A dispetto del precario livello tecnico delle apparecchiature utilizzate per queste registrazioni, non si può che restare impressionati dalla straripante energia che pervade i movimenti più veloci e dalla delicata poesia dei tempi centrali. Anche grazie a una qualità sonora di gran lunga migliore e alla partecipazione di alcune delle migliori orchestre presenti in Germania, queste edizioni del Terzo, del Quarto e del Quinto Concerto possono essere considerate tra i vertici assoluti dell’arte interpretativa delle opere beethoveniane di quei tempi e rappresentano un’alternativa più che valida – per quanto poco nota – all’integrale realizzata più o meno nello stesso periodo da Schnabel. Il generoso programma di questo cofanetto doppio è completato dalla prima ristampa su CD delle primissime registrazioni effettuate di Kempff, per la precisione la Bagatella op. 33 n. 5 e le Sei Ecossaises WoO 83, e da un’interpretazione meravigliosamente vivace e teatrale del Rondò a capriccio op. 129, meglio noto con il titolo di La rabbia per il soldino perduto.