WAGNER: Siegfried

Questo nuovo Sigfrido rappresenta il primo tassello di una Tetralogia perduta registrata al Festival di Bayreuth nel 1955 che la Testament pubblicherà per intero nei prossimi mesi. Diretta con straripante energia da un ispiratissimo Joseph Keilberth (definito da Astrid Varnay «un direttore pervaso da una passione che lo rendeva sempre attento a ogni cantante»), questo ciclo offre limperdibile opportunità di ascoltare per la prima volta le straordinarie interpretazioni di Hans Hotter (Wotan, Viandante), Astrid Varnay (Brunilde), Ramon Vinay (Siegmund), Josef Greindl (Hagen) e Paul Kuen (Mime), cui si aggiunge lindimenticabile Sigfrido di un Wolfgang Windgassen agli inizi della sua luminosissima carriera. Questa produzione di Bayreuth è stata registrata da vivo da un team di tecnici della Decca guidati da Peter Andry, che comprendeva i celebri ingegneri Kenneth Wilkinson e Roy Wallace, assistiti da Gordon Parry. Utilizzando un nuovissimo mixer a sei piste progettato da Wallace, questo team realizzò registrazioni sia mono sia stereo di ciascuna opera. In particolare tre microfoni vennero disposti nella buca dellorchestra, mentre altri tre furono sistemati sopra il palcoscenico a circa sette metri di altezza. Secondo Wallace, «questa soluzione si rivelò del tutto azzeccata e diede risultati davvero eccellenti». La Decca iniziò a lavorare alluscita di questo cofanetto atteso con grandissima impazienza da schiere di appassionati ma John Culshaw appena tornato in forza alletichetta inglese bloccò il progetto. Infatti a Culshaw le incisioni live non piacevano per nulla e questa edizione si scontrava con i progetti di una nuova versione in studio diretta da Sir Georg Solti che venne portata a termine quattro anni più tardi. Da parte sua, la Tetralogia di Keilberth riesce a cogliere con una eccellente resa stereofonica la straordinaria acustica e il particolarissimo bilanciamento tra palcoscenico e buca dellorchestra del Teatro di Bayreuth, oltre a tramandare le leggendarie performance live di alcuni dei cantanti più rappresentativi della tradizione wagneriana di ogni tempo. Un vero e proprio monumento della discografia, che non può mancare nella collezione di ogni appassionato che si rispetti.