PAOLO FRESU - DINO RUBINO - MARCO BARDOSCIA: Tempo di Chet
LP Non disponibile
Vai al prodottoEsecutore: Roland Kirk
Autore: Roland Kirk
Numero dischi: 1
Barcode: 5060149623107
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LP audiophile da 180 grammi
Rimasterizzazione effettuata da Ray Staff presso l’Air Mastering di Lyndhurst Hall, Londra
«Fin dalle primissime battute, con il contrabbasso di Bill Salter e il flauto di Rahsaan che duettano appassionatamente in “Ain’t No Sunshine” di Bill Withers, si capisce immediatamente che questo non è uno dei solisti dischi di Kirk (ammesso e non concesso che abbia mai registrato dischi normali). Quando la sezione degli archi, il piano elettrico, le percussioni e la chitarra di Cornell Dupree scivolano in secondo piano, si può ascoltare gli intensi groove soul di Kirk, che esprimono l’essenza stessa del suo jazz. Mentre la melodia si affievolisce appena due minuti e mezzo dopo, nell’introduzione di “What’s Goin’ On” di Marvin Gaye si presenta il canto dolente del sax tenore di Kirk, con un sfondo funk e nemmeno l’ombra di ammiccamenti. Grazie all’incontenibile vigore della batteria di Richard Tee, agli archi che creano in sottofondo un’atmosfera tesa e inquietante e alla tromba di Charles McGhee, che rilancia a Kirk una lunghissima linea melodica, tutte le scommesse vengono ampiamente vinte, come si può notare facilmente ascoltando “Mercy, Mercy, Mercy Me”. Quando Kirk e la sua band arrivano alla fine di “I Love You, Yes I Do” degli Isleys, con il fischietto della polizia, il gong, le eloquenti urla degli strumenti, il canto dell’anima, il groove profondo e il funk che sgocciolano da ogni nota, il disco potrebbe essere benissimo finito, perché il mondo si è già arreso senza condizioni – e l’album è iniziato da appena dieci minuti! Insieme a The Inflated Tear, Volunteered Slavery, Rip, Rig and Panic e I Talk to the Spirits, Blacknuss esprime nel modo più visionario la poetica e la visione del mondo e della musica di Kirk, che in questi dischi ha preso il pop e lo ha fatto diventare Great Black Music. Con Blacknuss, Kirk si è rivolto al mondo del jazz per fargli riscoprire le sue radici nella musica della gente e – sotto questo aspetto – ha fatto grande jazz con le più celebri melodie del pop, proprio come avevano fatto prima di lui i grandi maestri del jazz adottando i famosi temi dei musical di Broadway. Se tutto l’album brilla come un grande sole nero, il programma comprende anche altri brani di grande interesse, tra cui la commovente reinterpretazioni di “My Girl” e una versione di “The Old Rugged Cross” che si reimpossessa di questo brano dai bianchi fondamentalisti che ne avevano sostituito il sangue, le lacrime e il sudore con lattine e piatti da collezione a buon mercato. Nella versione di Kirk, la grazia non è mai a buon mercato, anche se per riceverla bisogna essere realmente poveri. Signore e signori, Blacknuss è un disco profondo come può esserlo solo un album soul e caldo come ha diritto di essere solo un disco jazz. Un disco da non perdere per nessuna ragione» (AllMusic).
Rahsaan Roland Kirk, voce, flauto, sax tenore, fischietto della polizia e gong
Henry Pearson, contrabbasso
Bill Salter, contrabbasso
Richard Landrum, conga
Arthur Jenkins, conga e cabasa
Bernard Purdie, batteria
Khalil Mhdri, batteria
Billy Butler, chitarra
Cornell Dupree, chitarra
Keith Loving, chitarra
Mickey Turner, organo
Joe Habad Texidor, percussioni
Richard Tee, pianoforte
Sonelius Smith, pianoforte
Dick Griffin, trombone
Charles McGhee, tromba
Tracklist
Lato A
Ain’t No Sunshine
What’s Goin’ On / Mercy Mercy Me (The Ecology)
Take Me Girl, I’m Ready
I Love You Yes I Do
My Girl
Which Way Is It Going
One Nation
Lato B
Never Can Say Goodbye
Old Rugged Cross
Make It With You
Blacknuss
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