ERICH DOLPHY: Out there

Titolo della straordinaria collana di ristampe stereo del catalogo Prestige a cura della Analogue Productions

Venticinque degli album più rari, ambiti e di alto livello sonoro che Rudy Van Gelder abbia mai realizzato disponibili sia su LP da 180 grammi sia su SACD ibrido

Rimasterizzazioni effettuata a partire dai nastri analogici originali dal mitico Kevin Gray

LP da 200 grammi stampato con le tecnologie più avanzate dalla Quality Record Pressings con la collaborazione di Gary Salstrom

Copertine stampate su cartone pesante

Nel 1960 la maggior parte dei musicisti e una larga fetta di appassionati iniziò a voltare le spalle al free jazz, la corrente che aveva avuto tra i suoi maggiori pionieri Ornette Coleman, Cecil Taylor e Horace Tapscott. Per il visionario sassofonista, clarinettista e flautista Eric Dolphy il free jazz non era altro che un nuovo stile sostenuto dal mainstream e una logica evoluzione della tradizione jazz. In Far Cry Dolphy incorporò con sorprendente freschezza nel jazz la caratteristica propensione per l’avventura e l’abbandono del miglior free jazz, senza peraltro trascurare gli aspetti formali. Potendo contare su un quartetto privo di pianoforte, che vedeva Ron Carter esibirsi anche con il violoncello come secondo strumento melodico, Dolphy utilizzò pattern accordali sviluppati all’interno di strutture basate sull’usuale periodo jazz di 32 battute e altre forme in uso nel pop. Più in particolare, Dolphy utilizzò strutture di 30, 35 e 18 battute, ma in “Serene” osservò la pratica in auge negli standard con lo schema blues di 12 battute. Le eloquenti improvvisazioni di Dolphy gli assoli di violoncello con l’arco o pizzicati di Ron Carter si ergono in maniera impeccabile sul brillante accompagnamento del contrabbassista George Duvivier e del batterista Roy Haynes. 

Eric Dolphy, sassofono; George Duvivier, contrabbasso; Roy Haynes, batteria

Out There

Serene

The Baron

Eclipse

17 West

Sketch Of Melba

Feathers