GRATEFUL DEAD: Workingman's Dead

Questo album sembra fatto apposta per smentire quel luogo comune tanto diffuso quanto sbagliato in base al quale i dischi realizzati in studio dai Grateful Dead non avrebbero mai raggiunto la brillantezza dei loro leggendari live. Da sempre apprezzato per la sua strepitosa acustica naturale, Workingman’s Dead raggiunge grazie a questa accuratissima rimasterizzazione su due LP da 180 grammi a 45 giri lo status di capolavoro audiophile. Impeccabile come nessun altro disco realizzato artigianalmente, questo album del 1970 continua a farsi apprezzare ancora oggi grazie alle sue favolose armonie, all’organicità delle performance, agli appassionanti dialoghi tra voci e strumenti e alla mirabile trasparenza delle sue strutture. Workingman’s Dead può essere considerato una sorta di rifugio dal caos e dall’incertezza del mondo in cui viviamo e una delicata consolazione per le difficoltà dei giorni nostri. A proposito di questo disco, il paroliere Robert Hunter dichiarò che si era posto l’obiettivo di riprendere gli elementi principali delle canzoni country e western presenti nei jukebox della fine degli anni Quaranta e dei grandi classici del blues. Sotto questo aspetto si segnalano il brano nello stile di Bakersfield “Cumberland Blues”, la ballata pastorale “Dire Wolf” e “Easy Wind”, un brani dai tratti vagamente blues. A tutto questo bisogna ancora aggiungere i sensazionali assoli di chitarra del leader Jerry Garcia.