THE DOOBIE BROTHERS: Minute by minute

Il modo in cui i Doobie Brothers formarono una “famiglia” non è solo un evento deciso dal destino, ma anche una storia che merita di essere raccontata. Mentre si passavano l’un l’altro una canna (doobie) in una camera, pare che un membro della band abbia detto all’improvviso questa frase: «Siamo tutti Doobie Brothers (fratelli di canna)». In seguito, dopo aver ripreso pienamente il controllo di sé, il cofondatore del gruppo Tom Johnston iniziò a pensare alle caratteristiche del sound Motown, con una linea del basso che sembrava quella dei Seals and Crofts e una vocalità che si rifaceva allo stile di Stevie Wonder. Il fatto che Minute to Minute, il primo album che venne pubblicato dopo la fine dell’era di Johnston, rifletta in maniera così fedele lo stile del gruppo si spiega soprattutto con l’apporto garantito dal chitarrista Jeff “Skunk” Baxter e dal cantante Michael McDonald, due musicisti ormai navigati, che in precedenza avevano fatto parte della band Steely Dan. Questo disco è caratterizzato dalla presenza di una serie di groove intimi e delicati, sottolineati dalle chitarre elettriche. Le sonorità rilassanti, scintillanti e ricche di colori sono sostenute da una ritmica decisa e da sfumature calde (“What a Fool Believes”). I passaggi vocali sono accompagnati dai rutilanti arpeggi del pianoforte, da una linea del basso molto accattivante e da un sottofondo a più voci, che contribuisce a creare armonie molto attraenti (“Here to Love You”). I brillanti assoli della chitarra solista e del sax costituiscono graditissimi bonus, che comunque non mettono mai in discussione il primato del leader della band. Una simile fratellanza discografica non poteva che meritare un degno riconoscimento dall’industria del disco, che si concretizzò in ben tre Dischi di Platino e un Grammy Award.

Questa straordinaria riproposizione della Speakers Corner è stata realizzata con tecnologia rigorosamente analogica, utilizzando i nastri analogici originali e un procedimento di rimasterizzazione del tutto analogico, dal master alla testina di incisione. Per finire, va sottolineato il fatto che l’etichetta tedesca ha provveduto a pagare tutte le royalty e tutti i diritti d’autore, un fatto per nulla scontato al giorno d’oggi.

Tracklist