ELGAR: Concerto per violoncello - Sea Pictures - Op.37
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Vai al prodottoEsecutore: RIAS-SYMPHONIE-ORCHESTER, e solisti
Autore: N/A
Numero dischi: 3
Barcode: 4022143214072
Fuori catalogo dal: 31/12/2012
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Il progetto di realizzare una corposa edizione discografica – meglio se integrale – delle opere orchestrali di Béla Bartók fu uno dei sogni ricorrenti di Ferenc Fricsay fin dai primi anni del suo incarico con la RIAS Symphonie-Orchester di Berlino. Uno degli aspetti più interessanti di queste incisioni effettuate alla RIAS è costituito dal fatto che quasi tutte le parti solistiche sono state affidate ad artisti ungheresi, un fatto del tutto nuovo per l’epoca. Secondo Fricsay, i musicisti magiari erano particolarmente indicati per realizzare il suo obiettivo di instaurare il legame più stretto possibile tra la lingua e la cultura ungheresi e di accostarsi a queste opere con assoluta autenticità. L’unica eccezione a questa regola è rappresentata da Dietrich Fischer-Dieskau, il baritono tedesco per cui Fricsay nutriva un’ammirazione sconfinata. Questo nuovo cofanetto triplo della Audite raccoglie tutte le registrazioni di opere di Bartók realizzate da Fricsay tra il 1951 e il 1953 custodite negli archivi della RIAS. Il programma inizia con l’opera prima del compositore ungherese, la Rapsodia per pianoforte e orchestra, un’opera concepita in uno stile rigorosamente magiaro nel 1904, e procede con i vivacissimi Deux Portraits op. 5 (1907-8) in stile espressionista e la solare e ottimistica Dance Suite (1921) fino ai capolavori degli anni Trenta, rappresentati dal Concerto n. 2 per pianoforte e orchestra (1930-1) influenzato dallo stile neobarocco, dall’arcaica Cantata profana (1932), un lavoro dal sapore arcaico caratterizzato da toni fiabeschi e sonorità piuttosto cupe, dalla splendida Musica per archi, percussioni e celesta (1935), dal lucido Concerto n. 2 per violino e orchestra (1937-8) e dal misterioso Divertimento con cui nel 1939 Bartók iniziò il suo progressivo allontanamento dagli stili europei. A distanza di quasi sette decenni dalla loro realizzazione, queste registrazioni riescono ancora a esprimere tutta l’intensità dell’interpretazione di Fricsay, consentendo all’ascoltatore di vivere un’esperienza molto coinvolgente da un lato con l’incontenibile impeto ritmico e dall’altro con la misteriosa malinconia e il contorto sarcasmo presenti in queste opere ricchissime di sottintesi espressivi. Questi altissimi risultati vennero raggiunto grazie alla collaborazione di alcuni dei migliori musicisti diplomati all’Accademia di Musica di Budapest (dove aveva studiato lo stesso Fricsay), tra i quali spiccano i nomi dei pianisti Géza Anda, Andor Foldes e Louis Kentner e del violinista Tibor Varga. Dietrich Fischer-Dieskau prese parte a questa storica impresa come solista dell’opera Il castello del principe Barbablù e della Cantata profana; per quanto in tedesco, la sua esecuzione è perfettamente in linea con l’ideale di un’interpretazione molto tesa sotto l’aspetto drammatico e ricca di passionalità vagheggiato da Fricsay. Questi inestimabili documenti sonori sono resi ancora preziosi e godibili dalla splendida rimasterizzazione realizzata dalla Audite.
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