Friends è il titolo rivelatorio e scelto con estrema cura dal bluesman newyorkese Eric Bibb per il suo decimo album uscito nel 1997. Il programma di questo disco comprende brani a metà strada tra il folk e il blues eseguiti da Bibb con alcuni dei suoi amici musicisti (da cui il titolo, appunto) riuniti per loccasioni in formazioni sempre molto diverse. Il programma si apre con 99% Wont Do, un vero e proprio gioiello dalla resa sonora assolutamente strabiliante che vede assoluti protagonisti Bibb e Guy Davis. Il contrasto tra linterpretazione morbida e sfumata di Davis e il lamento roco di Bibb molto simile sotto certi aspetti al timbro di Blind Willie Johnson contribuisce a creare unesecuzione dai due voti, che saprà sicuramente stregare anche gli ascoltatori più smaliziati. Subito dopo Charlie Musselwhite si esibisce in uno stupafacente assolo di armonica in Six O Clock Blues. Taj Mahal è protagonista di due brani: Goin Down Slow in duetto con Bibb e il medley del tradizionale Kulanjan e del brano originale di Bibb Sebastians Tune in trio con Bibb e il chitarrista maliano Djelimady Tounkara. Pensando allo stato africano del Mali e a Taj Mahal, Bibb si esibisce anche in una bella cover del grande classico del vecchio bluesman Lovin in My Babys Eyes, con il grande solista di kora Mamadou Diabate, realizzando una versione che rivaleggia con loriginale. Il programma prosegue con una strepitosa versione del grande successo di Cuy e Susanna Clark The Cape, con il chitarrista Martin Simpson, la commovente For You con Ruthie Foster e Taint Such a Much, un vivace brano folk scritto di recente ed eseguito con la leggendaria cantautrice Odetta. Il virtuoso di mohan veena Harry Manx esegue con Bibb il blues Needed Time e con Kristina Olsen If I Stayed, uno dei più grandio successi della Olsen. Questo cofanetto si chiude degnamente con la tenera Dance Me to the End of Love (il brano originale, non quello scritto da Leonard Cohen), che Bibb esegue con laccompagnamento pianistico di Lovin Spoonful Jerry Yester. Se si pensa che la maggior parte degli album di questo genere sono nellamigliore delle ipotesi semplici operazioni finanziarie, con le guest star chiamate più per rendere più appetibile la copertina che per elevare il livello dellinterpretazione, Friends può essere considerato senza dubbio unanomalia. In questo album non cè nulla di ovvio o di artificiale, ogni minimo dettaglio è reso con estrema attenzione e tutti gli interpreti si pongono al servizio del brano che eseguiono e non di se stessi. Davvero bravi. (Thom Jurek, AMG).
Rimasterizzazione effettuata da Ray Staff presso lAir Mastering di Lyndhurst Hall, Londra.
Tracklist
99% Won't Do
Six O'Clock Blues
Goin' Down Slow
Lovin' in My Baby's Eyes
For You
The Cape
'Tain't Such a Much
Needed Time
If I Stayed
Connected
Ribbon and Bows
Just Look Up
Cowgirl Queen
Kulanjan/Sebastian's Tune
Dance Me to the End of Love